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Omegna | 18 settembre 2023, 18:51

Cinquant'anni di dedizione: il corpo dei volontari del soccorso celebra un prestigioso anniversario FOTO

Una lunga storia di impegno e trasformazioni al servizio della comunità

Cinquant'anni di dedizione: il corpo dei volontari del soccorso celebra un prestigioso anniversario  FOTO

Cinquant'anni di passione, impegno, sacrifici, attenzione al prossimo. Il Corpo dei Volontari del Soccorso di Omegna nel fine settimana ha festeggiato questo prestigioso traguardo, che aveva avuto un appendice con la consegna del Francobollo d'Oro ad Eugenio Alberganti e Bruno Ventura durante la patronale di San Vito.

Sabato pomeriggio lo scoprimento di una targa, ieri invece una serie di appuntamenti con messa, benedizione, pranzo conviviale, tanta allegria e commozione. "Cinquant'anni sono un passaggio importante - ha ricordato il presidente dei Volontari Renzo Sandrini - ma sono anche un ponte verso il futuro e le nuove sfide che ci attendono. L'impegno è continuo per far fronte alle nuove richieste e per essere in linea con le nuove aspettative: è cambiato tutto in cinquant'anni, le nuove tecnologie hanno modificato anche il ruolo del soccorritore, che prima aveva un compito essenzialmente di trasporto verso gli ospedali, oggi invece interviene sul posto, deve dare assistenza immediata, provare a stabilizzare il paziente e poi procedere con il trasporto. Tutto questo è possibile grazie alle nuove apparecchiature ed alla formazione continua in cui i volontari sono impegnati. Le nuove sfide? Essere sempre presenti e protagonisti nella vita della comunità, con l'auspicio che ci siano nuovi volontari anche per rispondere alle nuove esigenze, come quelle legate alla prevenzione: i volontari devono essere presenti agli eventi sportivi, culturali e sociali e per riuscirci abbiamo bisogno di crescere anche a livello numerico'' ha concluso Sandrini. 

"Essere volontari, in qualsiasi ambito, con qualsiasi veste - le parole dell'assessore Mimma Moscatiello - è un atto d'amore per la propria città. Noi non possiamo che dire grazie".

Daniele Piovera

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