Il nuovo documento programmatico che definisce la sanità piemontese per i prossimi cinque anni solleva dubbi e preoccupazioni. Alcuni rappresentanti politici e civici evidenziano come manchino risposte chiare su aspetti fondamentali, in particolare sul ruolo delle Case della Comunità e sulla tutela dei cittadini in un territorio che già oggi sconta riduzioni nei servizi di prossimità. Nel comunicato diffuso oggi si chiede alla Regione una pianificazione più trasparente, concreta e vicina alle esigenze reali della popolazione.
«Riteniamo inaccettabile che un documento di tale importanza, che delinea il futuro della sanità piemontese per i prossimi cinque anni, non affronti in modo risolutivo e trasparente questioni cruciali come:
Il contenuto e la funzione delle "Case della Comunità": Di cosa si occuperanno effettivamente? Quali servizi erogheranno? Saranno presidi medici e infermieristici in grado di rispondere concretamente alle esigenze dei cittadini o si riveleranno semplici strutture vuote?
La tutela dei cittadini sull'intero territorio provinciale: Come sarà garantito il diritto alla salute per tutti, in ogni angolo della provincia, specialmente in un contesto di riduzione dei servizi ospedalieri di prossimità? Quali soluzioni alternative sono previste per assicurare una risposta tempestiva alle emergenze?
La sanità non può essere trattata con superficialità e tagli indiscriminati. La salute dei cittadini è un bene primario che va tutelato con una pianificazione seria, inclusiva e orientata alle reali necessità del territorio. Ci aspettiamo risposte concrete e immediate per fugare i nostri dubbi e per garantire che il futuro della sanità in Piemonte non sia a discapito dei suoi cittadini».
EV: Monica Valenti e Ludovico Martinella
SI: Pietro Mazzola e Mimma Moscatiello