La perdita del Dea porterà alla privatizzazione dell’ospedale Castelli. Ne sono convinti l’ex sindaco di Verbania, Silvia Marchionini, e l’ex assessore Patrich Rabaini, che intervengono all’indomani dell’annuncio del Ministero della Salute.
“Dopo mesi di inutili frizioni politiche – dichiarano – Verbania va verso quella che, da anni, è la prospettiva della Lega e del suo rappresentante in Regione, Alberto Preioni: privatizzare il Castelli e togliere servizi ai cittadini, a partire dal Dea”.
I due esponenti politici sottolineano come “il capoluogo di provincia, su cui gravitano due terzi del territorio (con 9.000 presenze turistiche al giorno in estate), stia vivendo proprio ciò che abbiamo contrastato dal 2019 con il governo Cirio in Regione”.
Nel mirino di Marchionini e Rabaini c’è il sindaco Giandomenico Albertella: “Dopo che fino al 2020 era favorevole all’ospedale unico, ha illuso per anni i cittadini facendo credere nella possibilità di mantenere due ospedali con due Dea. Ora, invece, Verbania è più debole e senza difese”.
Infine, concludono con una stoccata: “Attendiamo la prossima giravolta di Albertella e vedremo a chi darà la colpa”.
Il mantenimento dei due Dea era stato concesso in via provvisoria dall’amministrazione Chiamparino-Reschigna, in attesa della realizzazione del nuovo ospedale a Ornavasso, deciso dall’assemblea dei sindaci dell’Asl. Dopo la revoca del progetto nel 2019, con la scelta di Domodossola, la doppia presenza era stata mantenuta ancora per alcuni anni.