Fino all’8 giugno, Casa Ceretti di Verbania ospita la mostra personale di Francesco Toniutti dal titolo “Frammenti”, a cura di Vera Agosti. La mostra, allestita nella sede del Laboratorio per l’Arte del Museo del Paesaggio (via Roma, 42), è un’occasione per scoprire il lavoro di un artista che da anni esplora il paesaggio in tutte le sue sfaccettature, con un approccio che coniuga memoria, interpretazione e trasformazione visiva.
In questa esposizione, Toniutti presenta un ciclo di opere, per la maggior parte inedite, dedicate alla materia di cui la realtà è fatta, cercando di cogliere la bellezza intrinseca dei frammenti di paesaggio. Rocce, monti e cascate vengono ritratti in modo ravvicinato o rappresentati attraverso ampie vedute, ma sempre con una visione che trascende la realtà fisica. Il paesaggio diventa così un simbolo di un tutto cosmico, un frammento che racchiude in sé l’intero mistero dell’esistenza.
I dipinti di Toniutti sono trasfigurazioni della natura, dove i dettagli, il colore e la luce creano immagini nuove e potenti. Il risultato è un’arte che riesce a evocare sensazioni forti, con pennellate dense e materiche, simili agli stilemi espressionisti e ai colori vibranti dei Fauves, ma anche alle sfumature audaci di Van Gogh. L'artista esplora un linguaggio visivo che sembra parlare direttamente all’anima, utilizzando colori acidi e artificiali per trasmettere la percezione di luoghi che sono prima di tutto luoghi del cuore e del pensiero.
Nel catalogo della mostra, Vera Agosti sottolinea come l’opera di Toniutti si ricolleghi alla poetica di Mario Luzi, il cui pensiero influenzò fortemente l'artista. Luzi, infatti, rifletteva sul “frammento” come simbolo della nostra comprensione del mondo, una parte che, pur essendo separata, rimanda al tutto. Questa idea si ritrova in ogni singolo dipinto di Toniutti, che con la sua pittura cerca di cogliere l’essenza di un frammento di natura, un frammento che è tanto degno di essere osservato quanto l’intero.
Il percorso espositivo segue un ordine cronologico, dove le opere si avvicinano progressivamente alla luce, simboleggiando la ricerca di risposte a domande esistenziali, simile alla poesia di Luzi che indagava il mistero dell’esistenza umana. Così come l’autore toscano si confronta con la finitezza dell’uomo e la ricerca dell’eternità, Toniutti affronta il mistero della natura, un tema universale e senza tempo, nella sua bellezza infinita.