Con la messa in memoria dei 50 deportati cannobiesi del settembre 1944, celebrata al santuario della Santissima Pietà dal parroco don Mauro Caglio, sono iniziate le commemorazioni dell’80° della Liberazione di Cannobio, dal 26 agosto al 9 di settembre, quando i tedeschi rioccuparono la città di confine e, a titolo di monito, decisero di impiccare a caso i rastrellati alle forche allestite sul lungolago lasciando al podestà appena nominato, Fortunato Reschigna, la scelta di chi giustiziare. Un compito al quale il podestà riuscì a sottrarsi ottenendo la “commutazione” della condanna capitale in deportazione in campo di concentramento di 50 cannobiesi, molti dei quali morirono in prigionia o sulla via del ritorno a casa.
Alla messa, per l’amministrazione, erano presenti il sindaco Gianmaria Minazzi, il vicesindaco Mauro Cavalli, l’assessore Gregoria Preiata, la consigliera Elisabetta Cascili. A rappresentare l’arma dei carabinieri, il comandante di stazione Giuseppe Rossini.