Presentazione omegnese il 19 maggio al Circolo Ferraris per il libro di Giulio Martinoli 'Senza far nomi' (Storie di famiglia) edito da Mnamon.
Romanzo, libro sulla memoria, biografia di persone che non sono più, recita la sinossi del libro. Dal 1885 ai nostri giorni, attraverso ricordi e immaginazione, Martinoli prova a stabilire i nessi tra le vite dei famigliari che lo hanno preceduto, a Jersey, i laghi d'Orta, di Como, di Lugano, Vemenia-Omegna, attraverso una ridda di costumi, lingue e dialetti. Un album di fotografie di famiglia e molto più di questo, scrive Marco Travaglini nella bella prefazione al testo, perché quell'album restituisce, oltre alla memoria, anche le atmosfere e quasi gli odori di un tempo passato.
“Qualcuno ha detto, o scritto,-così l'autore- che ogni famiglia meriterebbe di avere qualcuno che ne scrivesse la storia. È quello che ho tentato di fare per quanto riguarda la mia. Spesso ho immaginato, così da poter integrare un racconto che altrimenti sarebbe potuto risultare monco, incompleto. L’idea iniziale mi è venuta dal ritrovamento di una copia del testamento del mio bisnonno paterno, di cui si parla nel primo capitolo. I capitoli successivi, scritti in maniera assai più rapida e dimessa, spesso anche ineguale, mi sono invece venuti abbastanza spontaneamente, scavando via via nella memoria, cercando di resuscitare dalla polvere figure e accadimenti, perché altri documenti non ho trovato, a parte un certo numero di fotografie”.
“Il libro -così lo psicoterapeuta Marco Bozzola durante la presentazione del testo- è l'esempio di un processo orientato alla scoperta della propria natura,una scoperta che in questo caso primariamente consiste in una acquisizione coscensuale, che avviene per mezzo le immagini dei ricordi dei carattèri di coloro che ci hanno preceduto nelle generazioni”.