Il Verbano Cusio Ossola non potrà mantenere due Dipartimenti di Emergenza e Accettazione. La conferma è arrivata nei giorni scorsi dal Ministero della Salute, che ha respinto la richiesta della Regione Piemonte di concedere una deroga in virtù della specificità montana del territorio.
Il tema era sul tavolo da mesi: la domanda era se fosse possibile, con un investimento di 200 milioni di euro, ristrutturare sia l’ospedale Castelli di Verbania sia il San Biagio di Domodossola, mantenendo in entrambi il Dea. Il Ministero aveva già risposto positivamente sulla possibilità di riqualificare i due presidi, ma aveva posto una condizione precisa: rispettare i criteri del decreto ministeriale 70 del 2015, che prevede un solo Dea per il bacino demografico del Vco.
Di fronte a questa limitazione, i sindaci e parte della politica locale avevano chiesto alla Regione di insistere su una deroga legata alle caratteristiche orografiche della provincia. La richiesta è stata formalmente inoltrata a Roma, ma la risposta, datata 11 agosto, è stata netta: «La richiesta di aggiornare il progetto prevedendo una specifica deroga agli standard normativi in riferimento al Dm 70/2015 non può essere accolta».
La decisione riduce ulteriormente gli spazi di manovra per chi chiedeva di mantenere due presidi di emergenza e, al contrario, rafforza l’ipotesi di un nuovo ospedale provinciale, sostenuta con forza dall’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi e da Fratelli d’Italia, ma che nelle ultime settimane ha trovato anche l’appoggio del Partito Democratico.