“Nelle scorse settimane è ripreso il confronto per riorganizzare il servizio sanitario nel Vco e, ritenuto impossibile salvare i due attuali presidi, si è discusso del luogo della costruzione del nuovo ospedale, unico e baricentrico, ma sono rimaste le sostanziali divisioni. Sono più di 20 anni che periodicamente la comunità discute di questo tema senza trovare una soluzione”.
Così, in una nota, Angelo Gallina, segretario territoriale Uil Fpl. “Una situazione certamente complicata – sottolinea - che può essere superata solo con un impegno ragionato ed adeguato, per evitare che abitanti della provincia, in ragione di una eventuale collocazione non appropriata del nuovo ospedale, potrebbero non riconoscere la funzione che dovrebbe avere in questo territorio. L'ostacolo da superare è evidente: il sindaco di Verbania Albertella vuole il nuovo ospedale unico nel suo territorio, al massimo in zona stazione ferroviaria, mentre sindaco di Domodossola Pizzi accetta di perderlo dal centro della città ma solo se costruito nel pratone in direzione di Villadossola. Con tutta la buona volontà, diventa veramente difficile immaginare quanti altri incontri potrebbero servire ai sindaci del Vco e quale potrà essere il peso e ruolo della regione per trovare una giusta soluzione”.
Prosegue Gallina: “Nella sostanza quanti anni serviranno ancora per definire il luogo della costruzione, il progetto, il finanziamento e la gestione? In attesa che tutto ciò sia ben programmato e organizzato, il reparto in questione, quello di medicina interna nell' ospedale Castelli di Verbania, non è mai stato ristrutturato. Ci siamo domandati se tale reparto possa garantire sicurezza, comfort e standard igienici previsti per i pazienti”.
“Lo scorso anno – sottolinea il sindacalista - è stato fatto presente alla direzione generale, tramite i giornali locali, che l'unità operativa era sprovvista di aria condizionata e di conseguenza non c'era controllo sulle temperature, sull'umidità e la ventilazione, che caratterizzano il microclima dell'ambiente interno, influenzando il benessere dei pazienti e del personale, in ogni periodo dell'anno. Le camere del reparto, poiché mai ristrutturato, avevano servizi igienici non adeguati al benessere sia fisico che psicologico del paziente durante il ricovero. Anche gli arredi non erano più in grado di garantire funzionalità, igiene e sicurezza per i pazienti e per il personale di servizio. Nelle scorse settimane siamo stati informati che la situazione non è cambiata e, trascorso un anno, non sembra esserci alcun interesse per un intervento di ristrutturazione. Tutto ciò risulta inaccettabile in un reparto ospedaliero che dovrebbe rispondere a parametri attuali”.
“Visto che periodicamente vi confrontate – l’appello di Uil - in qualità di sindaci, per affrontare il futuro della sanità nel Vco, questa organizzazione sindacale chiede, in attesa del nuovo assetto sanitario, che i reparti attualmente operativi possano garantire ai vostri cittadini, contribuenti del servizio sanitario ed elettori, una condizione di ricovero e di lavoro dignitosa. Si chiede solo di ristrutturare il reparto di medicina, come nel recente passato e nello stesso stabile è stato ristrutturato il reparto di malattie infettive. Questa organizzazione sindacale, senza dubbi o ripensamenti, farà, a partire dal prossimo mese di settembre, tutto ciò che è nei suoi poteri e, sin da ora, comunichiamo la nostra totale disponibilità, e se lo riterrete opportuno, a collaborare e ad assumere iniziative comuni”.