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Territorio | 14 agosto 2025, 07:30

Quando Stresa ospitava un casinò vista Lago Maggiore

Quando Stresa ospitava un casinò vista Lago Maggiore

Stresa in bianco e nero. Tra scorci del Lago Maggiore, immagini nostalgiche dei primi anni del '900 e documenti di inizio secolo, spunta il casinò, uno dei punti di riferimento per i tanti turisti. Agli inizi del XX secolo Stresa era infatti uno dei fari della Belle Époque e delle vacanze sul Verbano. Tante le opzioni, visto che oltre alle terme e al lido c’era anche una casa da gioco. Ad oggi le alternative per gli appassionati della roulette sono: arrivare al Casino de la Vallée a Saint-Vincent, in Valle d'Aosta, che dista qualche ora di auto dal Lago Maggiore, oppure affidarsi a una delle tante piattaforme di gioco presenti sul web. Quest'ultima, oltre a essere una soluzione più comoda, offre diversi vantaggi. La differenza sostanziale tra questi due mondi risiede nell'offerta delle promozioni per il gioco online, di cui non esiste una controparte in quelli fisici di oggi, né tantomeno in quelli di una volta. I bonus casinò, come quelli riportati nella pagina appena linkata, sono a tutti gli effetti una prerogativa delle piattaforme digitali. Uno sguardo verso il futuro che non cancella quella che è stata - seppure troppo breve - la storia del casinò di Stresa. 

I primi anni del casinò di Stresa:  l'Hotel Regina Palace e il Kursaal

La storia del casinò di Stresa ebbe inizio all'Hotel Regina Palace. Il palazzo è ancora una delle meraviglie affacciate sulle rive del Lago Maggiore e lo stile Liberty suggerisce un passato ricco di eventi. Un viaggio nel tempo, fino al primo decennio del ‘900, ci aiuta a ricordare che nel pieno del periodo della Belle Époque questa struttura è stata sin da subito una delle mete più ambite per i villeggianti, non solo per l’eleganza e la bellezza della vista sulle isole Borromee, ma anche perché fino al 1910 fu questa la sede del casinò di Stresa, almeno fino a quando la licenza non venne ceduta al casinò di Sanremo. Si trattava quindi di una grande fonte di intrattenimento in uno dei luoghi più ricchi di fascino, se si considera anche il fatto che è appena cominciato l'iter per candidare Stresa e le isole Borromee a patrimonio UNESCO.

Dal 1911 al 1924 il casinò si trasferì al Kursaal, e qui serve fare un piccolo sforzo di fantasia per immaginare quella che poteva essere una Las Vegas di inizio secolo. Proprio così: roulette e impianti termali, il meglio per un turista che aveva la possibilità di trovare ogni comodità e divertimento in un luogo “fotografato” persino dalle parole di Ernest Hemingway.

L’Hotel des Iles Borromées, casinò di Stresa nel 1946 

Tavoli chiusi e nessun tintinnio di fiches per venti anni. La storia del casinò di Stresa ha infatti un vuoto temporale dovuto, ovviamente, anche al secondo conflitto mondiale. Anni duri hanno però portato a un desiderio di rinascita e, in particolare, l’Hotel des Iles Borromées è diventato la sede del nuovo casinò nel 1946, per un progetto nato peraltro da un ordine del comando militare alleato. Le informazioni e i documenti su quel periodo non sono molti, ma risultano quattrocento milioni di lire per le casse comunali dovuti proprio all'attività della casa da gioco. Non poco, e qualche pensiero sulla possibilità di una riapertura del casinò a Stresa viene. Il Piemonte non ha una sua casa da gioco e quella più vicina non sta andando male: nei primi 7 mesi del 2025, Saint-Vincent ha registrato un +11% degli incassi e il dato, ben promettente, sta portando beneficio a tutte le attività locali. Nessuna notizia in merito: la storia del casinò di Stresa si ferma proprio alla chiusura del 1946. Almeno per ora.

 

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