Dunque, anche l’asilo di Fondotoce ha chiuso i battenti. La notizia è circolata in questi giorni, suscitando (comprensibilmente) un generale malcontento e qualche protesta di stampo politico. La struttura era aperta, tanto per capirci, da ben 111 anni. Quando un plesso è costretto ad abbassare la saracinesca, va sottolineato, non è mai una buona prospettiva per la comunità locale. Soprattutto se ha più di un secolo di vita. Lo stop a partire da settembre 2025, così si apprende, è determinato dall’insufficienza del numero di iscritti e dagli alti costi di gestione. Eppure, l’asilo comunale gestito dalla parrocchia, vero e proprio cuore pulsante di Fondotoce, immerso nel verde, negli ultimi anni era stato assai frequentato e ristrutturato anche grazie a finanziamenti pubblici che lo avevano reso una “chicca” dell’edilizia scolastica provinciale.
Difficile pertanto comprendere i motivi per cui le famiglie del posto hanno scelto altre destinazioni per i loro figli (i rincari, invece, sono quelli che nostro malgrado affrontiamo tutti i giorni in tutti i settori). Sta di fatto che ora il piccolo istituto paritario ha praticamente già chiuso (l’ultimo giorno è stato a fine giugno), per lo sconforto seppure tardivo di molti. “Per salvare l’asilo si poteva fare di più”, tuonano le opposizioni consiliari di Verbania. Nei giorni scorsi, per restare in tema, Vco News aveva dato notizia dello stop della scuola di Bee, che risultando chiusa per Google non ha – così pare – raggiunto anch’essa il numero sufficiente di iscrizioni.