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Digitale | 12 giugno 2025, 10:04

Nuova "coperta depurativa" nanotech: trasforma le acque reflue in acqua pulita usando solo la luce solare

Scienziati della Ohio State University hanno recentemente sviluppato un materiale rivoluzionario per la depurazione dell'acqua: una coperta tridimensionale in nanofibre composte da biossido di titanio e rame. Questo materiale leggero come la carta può galleggiare sulla superficie dell'acqua e, con la sola esposizione alla luce solare, decompone efficientemente gli inquinanti nocivi, offrendo una soluzione innovativa per la sicurezza dell'acqua potabile a livello globale.

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Le tradizionali tecnologie fotocatalitiche al biossido di titanio erano inefficienti perché potevano utilizzare solo la luce ultravioletta. Il team di ricerca ha integrato il rame nelle nanofibre di biossido di titanio utilizzando la tecnologia di elettrofilatura, espandendo con successo la risposta alla luce fino alla banda della luce visibile e aumentando l'efficienza catalitica a livelli record per questo tipo di materiali. Gli esperimenti dimostrano che questa coperta nanotech supera le prestazioni delle tradizionali celle solari sotto luce naturale e può essere riutilizzata oltre 20 volte.

Oltre a degradare pesticidi, acque reflue industriali e altri contaminanti, questo materiale ha anche il potenziale per generare elettricità, tutto senza produrre inquinamento secondario. La sua portabilità lo rende particolarmente adatto per la depurazione di emergenza in aree remote: un solo metro quadrato di coperta nanotech può soddisfare il fabbisogno idrico giornaliero di una piccola comunità.

Attualmente, la tecnologia ha superato la fase di verifica in laboratorio e i ricercatori stanno collaborando con aziende ambientaliste per avviarne la produzione industriale. Si stima che, con la produzione su larga scala, il costo per coperta possa essere contenuto sotto i 10 dollari, con una durata di vita fino a 6 mesi. Il prossimo passo del team sarà ottimizzare la resistenza all'inquinamento e la robustezza meccanica del materiale, con l'obiettivo di renderlo operativo entro 3 anni.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Advanced Science ed è stata inserita tra le tecnologie raccomandate dall'ONU per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. In futuro, potrebbe trovare applicazione anche nella produzione di idrogeno solare e nella purificazione dell'aria, offrendo nuove prospettive per la gestione ambientale globale.

 

 

 

 

 

 

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