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Attualità | 21 maggio 2025, 11:50

Grandi predatori nel Vco, gli allevatori: "La nostra voce silenziata"

Il Comitato per la Salvaguardia degli Allevatori replica all'incontro pubblico organizzato a Ornavasso: "Nessun confronto reale, solo una narrazione unilaterale"

Grandi predatori nel Vco, gli allevatori: "La nostra voce silenziata"

Una serata annunciata come informativa ma vissuta da molti come un’occasione mancata di confronto. È questo, in sintesi, il giudizio del Comitato per la Salvaguardia degli Allevatori del VCO in merito all’evento “Il ritorno dei grandi predatori nel VCO”, organizzato il 16 maggio dal Parco Nazionale Val Grande e dal Comune di Ornavasso.

"Non ci è stato concesso nemmeno il diritto di porre domande o allestire una mostra informativa, con la motivazione – per noi incomprensibile – di presunti problemi di ordine pubblico», dichiara la presidente del Comitato, Gesine Otten, che aggiunge: «Abbiamo quindi deciso di manifestare pacificamente all’esterno distribuendo volantini, per dare voce alle preoccupazioni di tanti allevatori del territorio".

Secondo il Comitato, il carattere "informativo" della serata si è presto tradotto in una narrazione a senso unico, con relatori che non hanno permesso alcun contraddittorio. La prima a prendere la parola è stata Giada Nardozza, giovane ricercatrice laureata in lettere, la quale – si legge nella replica – avrebbe dichiarato apertamente la propria incompetenza sul tema e sul territorio, pur offrendo un’analisi basata su una manciata di interviste.

"Ci domandiamo – commenta Otten – come si possa presentare come studio rappresentativo un lavoro fondato su dieci interviste, senza un confronto vero con chi vive quotidianamente i problemi causati dalla presenza di lupi e orsi".

A seguire sono intervenuti Luca Giunti, guardiaparco, e Filippo Zibordi, zoologo e autore del libro “La convivenza coi grandi carnivori è possibile”. Un confronto, però, solo tra relatori: "Le domande se le facevano tra loro – ironizza Otten – e a quel punto sarebbe stato più comodo per tutti guardare la conferenza da casa in streaming".

La questione orso è stata toccata dal relatore Zibordi con riferimento alla reintroduzione dell’animale in Trentino, sostenendo che la popolazione locale inizialmente era favorevole. Il Comitato ribatte portando l’esempio di un recente quesito popolare in quattro comuni trentini: "Il 98% dei votanti si è espresso contro la presenza di orsi e lupi in zone densamente antropizzate. Se questo non è un segnale chiaro…".

Durante la serata, è stata mostrata una slide secondo cui l’ultima aggressione da lupo in Italia risalirebbe al secolo scorso. Tuttavia, secondo Otten, "la nostra lista – confermata anche dall’ISPRA – ne documenta almeno 17, come riconosciuto anche dal Tenente Colonnello Andrea Baldi dei Carabinieri Forestali. Peccato che il nucleo di pronto intervento sia a Torino, ben lontano dalle nostre vallate".

Il Comitato ha inoltre criticato l’affermazione secondo cui l’attività pastorale sarebbe un interesse privato. "La pastorizia è riconosciuta dalla legge regionale come attività di interesse pubblico – precisa Otten – e tutti gli studi scientifici mostrano che la vera minaccia alla biodiversità è l’abbandono dei pascoli, non l’assenza dei predatori".

La serata si è conclusa con l’intervento del Presidente del Parco Val Grande, Luigi Spadone, che ha auspicato l’inizio di un dialogo costruttivo. Ma il Comitato non è convinto: "Se questo doveva essere un ponte verso il confronto, è sembrato piuttosto un ponte Morandi: fragile, sbilanciato e destinato a crollare".

In assenza di risposte concrete sui danni locali, sulla reale consistenza della popolazione di predatori nel VCO e sulle difficoltà degli allevatori, "la sensazione – conclude il Comitato – è che il dibattito sia stato gestito per escludere le voci critiche più direttamente coinvolte".

Redazione

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