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Politica | 17 maggio 2024, 19:10

Migranti all'ex albergo Sant'Antonio: lo scontro tra Morandi e Porini prima del voto

Il primo cittadino dichiara di non essere stato informato della vicenda, che rischia di avere un grande impatto nella campagna elettorale

Migranti all'ex albergo Sant'Antonio: lo scontro tra Morandi e Porini prima del voto

È stato per decenni uno dei simboli di Gravellona Toce, crocevia di appuntamenti di lavoro e serate tra amici. Ora l'ex albergo Sant'Antonio torna a far parlare di sé, nel bel mezzo della campagna elettorale. La notizia delle ultime ore è che potrebbe ospitare trentasei migranti, dopo che la struttura era stata acquistata da una società che in un primo momento sembrava propensa a realizzare un ostello e poi avrebbe virato su un'altra ipotesi. Che, giocoforza, rischia di avere un impatto detonante nella campagna elettorale. Queste le posizioni dei due candidati sindaco, Gianni Morandi e Rino Porini.

“Non ne sapevo nulla e, consentitemi, i tempi sono francamente sospetti, visto che si andrà al voto tra poco più di tre settimane: mi sembra una vera e propria speculazione elettorale”, commenta Morandi. “Mi sembra grave che su un tema del genere non sia stata informata l'amministrazione e per questo mi sono recato in Prefettura, insieme alla segretaria comunale. Mi è stata confermata la necessità per la Prefettura di avere a disposizione delle sistemazioni per dare ospitalità temporanea a richiedenti asilo: la nuova proprietà dell'ex Sant'Antonio ha partecipato alla richiesta di manifestazione di interesse ed ora sono in corso le verifiche da parte degli uffici della Prefettura rispetto alla conformità dei requisiti strutturali e organizzativi indispensabili: ecco perché confermo che non ci sono stati né confronto né condivisione  tra il comune e chicchessia soggetto gestore.  Come già ho avuto modo di evidenziare – prosegue il sindaco - il tempismo di questa situazione rispetto alla scadenza elettorale potrebbe far pensare erroneamente a delle possibili interferenze tra le due questioni che devono invece rimanere ben distinte. Ho quindi proposto a Rino Porini, anche lui candidato a sindaco come il sottoscritto, di concordare una posizione comune da assumere in modo univoco rispetto a questa situazione, per evitare che si avveleni la campagna elettorale con toni da stadio, speculando sulle persone, siano esse migranti o cittadini comprensibilmente preoccupati da possibili problematiche”, conclude Morandi”

“In realtà – dichiara Rino Porini - non capisco perché dovrei esprimermi su questa situazione: credo che il primo che debba farlo sia il sindaco Morandi, che amministra e che quindi ha il dovere di prendere posizione. Sono per altro rimasto perplesso di fronte alle sue affermazioni delle ultime ore: mi sembra di aver sempre avuto un senso istituzionale e mai ho speculato nella mia vita amministrativa e non lo farò certamente ora. Certo che è tipico della sinistra, quando si trova in situazioni di difficoltà, cercare colpe e motivazioni strumentali quando non ci sono. Ripeto che mi sembra poco verosimile che il primo cittadino non sapesse nulla, visto che l'argomento era di dominio pubblico nelle ultime settimane. Voglio comunque credere che il sindaco potesse anche non saperne niente, ma entrare nel merito di un atto di compravendita e insinuare che dietro ci sia una speculazione elettorale non gli fa onore”, conclude Porini.

Daniele Piovera

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