Il tema degli infortuni e delle morti sul lavoro continua ad essere, purtroppo, molto attuale. Secondo Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering, “in Piemonte la situazione appare piuttosto critica. E a raccontarlo sono le nostre elaborazioni che accanto ai numeri delle vittime definiscono con precisione il rischio di mortalità sul lavoro nella regione”. La nostra regione è stata classificata in “zona arancione” – la più preoccupante dopo quella rossa – con un indice di incidenza di mortalità per milione di lavoratori pari a 33,6, contro una media nazionale di 32,3.
Secondo l’indagine dell’Osservatorio Vega, alcune provincie piemontesi sono risultate più pericolose di altre: in particolare, la provincia a più alto rischio è il Verbano-Cusio-Ossola, seguito da Biella, Asti e Alessandria, che si trovano in zona rossa. La più sicura, invece, è Novara, unica provincia piemontese ad essere in zona bianca, dove si registra un rischio di infortunio molto inferiore rispetto alla media nazionale.
Per quanto riguarda le incidenze, il Vco ha fatto registrare nel 2023 un’incidenza pari a 61,8 per milione di lavoratori; a seguire Biella con 57,7, Asti con 56,3 e Alessandria con 41,6. L’indice di rischio scende in zona gialla a Cuneo (30,5), Torino (29,8) e Vercelli (29,3). Infine Novara, con 19,0.
Nei primi undici mesi del 2023, Vega ha registrato un totale di 73 decessi sul lavoro in Piemonte, dato preoccupante ma in calo rispetto all’anno precedente (86). Il più elevato numero di decessi totali si è verificato in provincia di Torino (32). Seguono: Cuneo con 10 decessi, Alessandria (8), Novara (7), Verbano-Cusio-Ossola e Asti (5), Biella (4) e Vercelli (2). Torino è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 27 vittime. Seguono: Cuneo con 8 decessi, Alessandria (7), Asti (5), Verbano-Cusio-Ossola e Biella (4), Novara (3) e Vercelli (2).
Sono 39.630 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 542.568. Vale a dire il 7,3% di quelle rilevate in Italia. C’è però una buona notizia: alla fine di novembre 2023, le denunce di infortunio sono diminuite del 21% rispetto all’anno passato.