L’avvio, lancia in resta, della corsa di Giandomenico Albertella a sindaco di Verbania ricompatta il centrosinistra. È bastato l’accenno alla riapertura alle auto di piazza Garibaldi perché le due anime del Pd – il neosegretario Giacomo Molinari e il capogruppo a palazzo Flaim Roberto Gentina – ritrovassero unità d’intenti nel giudicare “assurda la proposta”.
Per Ambiente Verbania, l’associazione che aggrega ex Pd, si tratterebbe di “frivole banalizzazioni da logomachia preelettorale”. Il portavoce, ed ex assessore, Nico Scalfi dichiara: “Pur di intercettare qualche voto di categoria la destra verbanese risuscita 35 anni dopo la miope battaglia che il Msi condusse, alla fine degli anni ’80, contro la pedonalizzazione di piazza Ranzoni a Intra. La visione di Albertella è regressiva e nega l’idea guida del centrosinistra durante gli ultimi 20 anni fino ad oggi: restituire tutto l’affaccio a lago, da Fondotoce, al confine con Ghiffa, ad una fruizione di elevata qualità ambientale”.
Non si unisce alla disputa Alleanza civica per Verbania anche se, sull’adesione dell’associazione alla chiusura di piazza Garibaldi alle auto non ci sono dubbi, essendo condivisa da Giorgio Comoli, assessore all’Ambiente. Alleanza civica per Verbania, intanto, dà il benvenuto a Massimo Bocci, fresco di restituzione della tessera al Pd.
Lega e Forza Italia non s’esprimono sull’ufficializzazione della candidatura a sindaco di Albertella. Il coordinatore del Carroccio, Enrico Montani, si era detto disposto a discuterne dopo l’annuncio del segretario provinciale di Fratelli d’Italia, ma aveva fatto presente d’avere una sua terna. Si tratta del sindaco uscente di Cambiasca Claudio Liera, del presidente dell’Agenzia territoriale per la Casa Marco Marchioni e della consigliera provinciale Magda Verazzi. All’inizio era una quaterna di cui faceva parte Michael Immovilli che, presumendo che lui e gli altri fossero candidati di “bandiera”, s’è sfilato preferendo la corsa in solitaria. Cristina aveva rimesso al coordinamento regionale eventuali trattative. Trattative per le quali, in base alle dichiarazioni di Albertella, mancano i presupposti perché “la mia candidatura non negoziabile”. E la composizione della giunta verrà decisa i n base ai voti di preferenza. In ogni caso “la voce in capitolo l’avrà il sindaco eletto”.