I malati non staranno mai al freddo negli ospedali e gli studenti non dovranno rinunciare alla scuola. Il caro energia fa paura, ma il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio è categorico: non saranno malati e ragazzi a pagare il prezzo della guerra in Ucraina e le conseguenze del caro energia.
La situazione tuttavia rimane drammatica. “Nella case Atc abbiamo una media di insoluti che oscilla tra il 25% e il 30%, ma la situazione potrebbe deflagrare. Stiamo facendo ogni cosa possibile, sia come Città che come Regione. Europa e Stato devono intervenire, senza lasciare soli i Comuni” ha avvertito Cirio.
Il presidente della Regione Piemonte si è detto ottimista circa un accordo sul prezzo del gas: “L’Europa, quando vuol fare la mamma, ci riesce” ha affermato, ricordando il fronte comune per i vaccini. Ecco perché, per il Governatore, si farà qualsiasi cosa per tutelare gli studenti e i malati in ospedale: “Vorrei inaugurare un anno di scuola normale, senza settimane corte. I bambini non ne possono nulla, in pandemia abbiamo dovuto sacrificare il diritto allo studio perché il diritto alla vita era prioritario. Quello alla guerra no e la settimana corta vorrebbe dire cedere alla guerra. Si trovino altre soluzioni”.
“I malati - ha ribadito - non starano al freddo. Hanno avuto un letto durante la pandemia e ora continueranno a stare al caldo. Ben vengano le misure per risparmiare energia ma senza lasciare al freddo alcun malato o obbligando le persone a stare a casa da una scuola non scaldata. Non è possibile, non è in discussione”.