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Cultura | 21 novembre 2021, 18:30

'I disegni perduti di Leonardo', l’ultima fatica letteraria del cusiano Alberto Pizzi

Il giallo ruota intorno ad alcuni disegni preparatori del Cenacolo ed è ambientato sul lago Maggiore, tra isola Pescatori, Villa Taranto e Stresa

'I disegni perduti di Leonardo', l’ultima fatica letteraria del cusiano Alberto Pizzi

Quattro bozzetti andati smarriti durante il naufragio di un barcone, un “morto ammazzato”, un maresciallo che indaga e una donna avvenente. Sono alcuni degli ingredienti dei 'Disegni perduti di Leonardo', ultima fatica letteraria dello scrittore cusiano Alberto Pizzi (nella foto), recentemente presentata al pubblico durante un incontro avvenuto in quel di Gravellona Toce.

Diversi romanzi alle spalle, per lo più di genere, Pizzi, 67 anni, residente a Casale Corte Cerro, è personaggio conosciuto nel Vco (è libero professionista nel settore della finanza, con la passione per la corsa). Ama scrivere e ambientare i suoi libri nel nostro territorio e nell’ultimo romanzo il lago Maggiore è descritto come luogo “meraviglioso creato da Dio”, dove si incontrano le fresche viuzze dell’isola Pescatori, i giardini botanici di villa Taranto a Verbania e, soprattutto, Stresa.

“I disegni perduti di Leonardo” (edito da Vallecchi di Firenze, pagine 320, euro 16) è un giallo a metà tra il classico e lo storico. La trama. Nel 1494 il marmo per la costruzione del Duomo di Milano viene trasportato dalle Cave di Candoglia via acqua, percorrendo il Toce, il lago Maggiore, il Ticino e i Navigli. Durante il viaggio di ritorno un barcone naufraga. A bordo ci sono quattro disegni preparatori del Cenacolo che, nella volontà di Leonardo Da Vinci, non deve essere un affresco ma una statua da porre all'interno del Duomo. Tutti credono che siano andati perduti per sempre sul fondo del lago Maggiore, tranne l'artista che li viene a cercare, senza fortuna. E prima di andarsene da Candoglia, lancia su di essi una maledizione. Nel 2019 i disegni sono ricomparsi a Stresa, nella casa di Leonardo Cardini, discendente di una dinastia di scalpellini deciso a metterli segretamente in vendita. Alcuni importanti musei del mondo vogliono accaparrarseli a ogni costo per aumentare il proprio prestigio, ma la cosa non è semplice e ci scappa il morto. Sarà compito del maresciallo dei carabinieri Antonio Calarco, coadiuvato dai suoi uomini e dall'amico Marcello Forni, giornalista de La Stampa, risolvere l'intricato caso in cui sono coinvolti strani italoamericani, una donna avvenente, esperti d'arte a livello internazionale e una valigetta piena di soldi.



Redazione

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