La protesta dei rider di Verbania nei confronti di Deliveroo sta assumendo sempre più rilevanza nazionale. Dopo le prime segnalazioni locali, negli ultimi giorni la vicenda è stata riportata dal TG1, sul sito di Sky TG24, dall’Ansa, dal Corriere e dal Fatto Quotidiano, attirando l’attenzione dell’opinione pubblica sull’ampliamento dell’area di consegna da parte della piattaforma di food delivery e sulle difficoltà dei rider.
La controversia nasce dalla decisione di Deliveroo di estendere il territorio di consegna fino al comune di Stresa, senza alcun preavviso e senza confrontarsi con i lavoratori. Una scelta che, secondo la Cgil Novara VCO, ha comportato un aumento drastico delle distanze percorse e un peggioramento della remunerazione effettiva, con molti rider che guadagnano meno di 6 euro l’ora a causa dei tempi di viaggio, dell’attesa e delle spese vive.
Nel servizio del TG1, uno dei rider verbanesi, Filippo, ha raccontato le difficoltà quotidiane: percorrere decine di chilometri anche di sera, affrontare strade ghiacciate e tornare indietro fino a 50 chilometri per completare una consegna. “Guadagniamo meno di 6 euro per andare da Verbania a Stresa”, ha spiegato. “Se rifiuti ordini troppo lontani, l’algoritmo ti penalizza, limitando le consegne successive. Non è lavoro, è un ricatto”.
La Cgil sottolinea che, nonostante i precedenti incontri con l’azienda e gli impegni presi da Deliveroo per limitare le criticità, nulla è cambiato. Per questo è stato aperto ufficialmente lo stato di agitazione, con possibili ripercussioni sul servizio di consegna. Il sindacato chiede alla comunità solidarietà e attenzione verso i lavoratori, in nome di sicurezza e dignità.














