Nel Verbano Cusio Ossola consegnare un pasto non è solo una questione di chilometri, ma di dignità del lavoro. È da questa consapevolezza che nasce lo stato di agitazione proclamato dai rider attivi nell’area di Verbania nei confronti di Deliveroo, dopo l’ampliamento unilaterale delle aree di consegna deciso dalla piattaforma di food delivery.
A intervenire sulla vicenda è Imerio Frattini, del Gruppo Territoriale Movimento 5 Stelle del VCO, che chiede una presa di posizione chiara da parte delle istituzioni e della politica locale. “L’amministrazione comunale di Verbania, così come i gruppi politici, i movimenti e i gruppi civici, dovrebbero esprimere solidarietà a questa nuova categoria di lavoratori che rasenta lo sfruttamento”, afferma.
Secondo il M5S, l’estensione delle consegne fino al comune di Stresa rappresenta una decisione “calata dall’alto”, che non tiene conto delle specificità del territorio. “Nel nostro territorio i tempi di percorrenza, i costi sostenuti dai rider e le condizioni di lavoro reali vengono completamente ignorati”, sottolinea Frattini.
Le conseguenze per i lavoratori sono pesanti. “I rider si trovano davanti a un’alternativa inaccettabile: accettare consegne che, tra spostamenti, attese, rientri e spese vive, portano a compensi inferiori ai sei euro l’ora, oppure rifiutare l’ordine e subire le penalizzazioni dell’algoritmo”, spiega l’esponente pentastellato. Un meccanismo che, aggiunge, “trasforma una presunta autonomia in un ricatto permanente”.
La questione è stata portata anche al tavolo sindacale. CGIL Novara e VCO ha incontrato l’azienda, ottenendo l’impegno a restringere l’ambito di assegnazione delle consegne. “Ad oggi, però, nulla è cambiato”, denuncia Frattini, rendendo inevitabile lo stato di agitazione e possibili ripercussioni sul servizio, qualora gli accordi continuassero a non essere rispettati.
Per il Movimento 5 Stelle la vertenza non riguarda solo rider e piattaforme, ma l’intera comunità. “Chi utilizza questi servizi deve essere consapevole che, spesso in modo inconsapevole, alimenta un modello di lavoro fondato sulla compressione dei diritti, sulla precarietà estrema e sul controllo algoritmico delle persone”, afferma Frattini, parlando apertamente di “una forma di sfruttamento moderno”.
L’appello finale è rivolto alla cittadinanza del VCO: “Dietro ogni consegna ci sono persone reali che lavorano sul nostro territorio e che oggi chiedono semplicemente che il lavoro non venga ridotto a una corsa al ribasso della dignità”.














