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Attualità | 19 dicembre 2025, 12:00

"Il lavoro non è un algoritmo!" Brezza difende i rider e punta al salario minimo

Il segretario del Pd denuncia condizioni inaccettabili e rilancia la necessità di una legge sul salario minimo

"Il lavoro non è un algoritmo!" Brezza difende i rider e punta al salario minimo

La vicenda dei rider Deliveroo a Verbania ha suscitato forte preoccupazione: consegne fino a 22 chilometri con compensi ridotti fino a 6 euro l’ora e condizioni di lavoro fortemente sbilanciate a favore della piattaforma evidenziano, secondo il Partito Democratico del Vco, i limiti e le criticità del lavoro digitale senza regole.

Il segretario locale del Pd, Riccardo Brezza, ha espresso piena solidarietà ai lavoratori coinvolti, sottolineando come la situazione non possa essere considerata un problema locale o isolato. Il partito ha contattato Nidil Cgil, sindacato che segue la vertenza, per garantire sostegno politico e istituzionale, e ha coinvolto l’onorevole Chiara Gribaudo, vicepresidente del PD e presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, affinché il caso venga portato all’attenzione anche a livello nazionale.

Secondo il PD, il modello di lavoro adottato dalle piattaforme digitali scarica tutti i costi sui lavoratori, tra cui chilometri, tempi di consegna, rischi e incertezza del reddito. La vicenda verbanese evidenzia, inoltre, la necessità urgente di una legge sul salario minimo per contrastare il lavoro povero e riequilibrare i rapporti tra piattaforme e lavoratori.

"Il lavoro non è un algoritmo", conclude Brezza. "Continueremo a stare dalla parte dei lavoratori, chiedendo regole, tutele e dignità a Verbania come nel resto del Paese".

comunicato stampa a.f.

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