Un anno dopo la sua morte, Omegna ha voluto ricordare il maestro Gilberto Carpo alla presenza della moglie Bertilla, della sorella Rossana e dei figli Luisella e Raimondo, di amministratori cittadini e di tanti amici ed amanti dell'arte. È stata scoperta una targa a fianco del monumento ai caduti sul lavoro progettato e realizzato da Carpo insieme a Giovanni Crippa.
“Il mondo mi ha stancato, ma non la vita. Ho ancora tante cose da fare”, è scritto sulla targa: un pensiero che sintetizza perfettamente la filosofia di vita dell'artista. Carpo, che lavorò alle Ferriera Cobianchi, nella sua arte ha sempre trattato il mondo del lavoro, il rapporto tra uomo e macchina: a ricordarlo sono stati oltre alla figlia Luisella anche il presidente dell'associazione I Lamberti Giulio Martinoli e il critico d'arte Giuseppe Possa, che tra l'altro ha curato l’autobiografia di Carpo, “Quell'impetuoso torrente. L'arte e la mia vita”, in cui l'artista racconta il suo amore per la pittura e per ciò che ha avuto durante il suo percorso esistenziale.