/ Economia

Economia | 21 maggio 2025, 16:15

Crisi nei settori chiave, allarme della Cisl: "Cresce la cassa integrazione nell’auto"

Il segretario Caretti: “Colpiti automotive, acciaio e agroalimentare. Servono nuovi ammortizzatori sociali a livello europeo”

Si è aperto questa mattina, al Centro Congressi del Lingotto a Torino, il XIV congresso della Cisl Piemonte, con lo slogan “Contrattare, Partecipare, Innovare. Per i Diritti, con l’Europa”. Sono intervenuti, dopo la relazione introduttiva del segretario generale Luca Caretti, il presidente della Regione, Alberto Cirio, in collegamento da remoto, il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, e il segretario confederale Cisl Giorgio Graziani.

Domani chiuderà i lavori la leader nazionale Cisl, Daniela Fumarola, che incontrerà i giornalisti alle ore 11.30. 

Nella sua relazione, il segretario Cisl Caretti ha toccato tutti i principali temi di stretta attualità. Ecco alcuni passaggi del suo intervento.

“I dati occupazionali del Piemonte sono positivi. L’anno scorso l’occupazione in regione è aumentata del 3% rispetto al 2023, il tasso di occupazione nel 2024 ha raggiunto il 69%, una tendenza positiva che certamente va valorizzata.

Contemporaneamente si assiste ad uno spostamento di manodopera da settori tradizionali (manifattura /industria) verso terziario e servizi. Questa tendenza è confermata dalla pesante crisi che sta toccando la filiera dell’automotive (tessile e meccanico), l’acciaio e alcuni pezzi dell’agroalimentare. Situazione che segna anche un arretramento dal punto di vista della qualità salariale. È allarmante l’incremento della Cig e va concretizzato nel più breve tempo possibile quanto dichiarato dal Presidente della Regione nell’incontro del 17 maggio in merito alla possibilità di un rifinanziamento della cassa integrazione da parte dell’Europa.

Pur valorizzando la tendenza di terziario e servizi c’è bisogno di tornare a crescere nel settore manifatturiero, sia per sostenere l’incremento dei salari, sia per spingere verso un terziario avanzato, che, come avviene in altre regioni del nord, garantendo lavoro di qualità.

Per conservare ed attrarre nuova impresa è indispensabile ragionare su un miglioramento del sistema energetico, valutando, anche attraverso una diversificazione delle fonti, l’efficientamento dell’attuale, anche aprendo un confronto teso a comprendere rischi e opportunità derivanti dalla produzione di energia nucleare di ultima generazione.

La formazione sarà un altro tema centrale per mettere il sistema nelle condizioni di crescere e dare risposte occupazionali a chi rischia di perdere il lavoro, spostando professionalità da settori maturi a filiere di prospettiva (aerospazio, microchip, difesa, agroalimentare).

In tal senso va valorizzata la proposta della Regione sulle Accademy ed è molto positiva l’intesa raggiunta sullo stanziamento di 20 milioni da utilizzare come integrazione per i lavoratori toccati dalla Cig coinvolti in percorsi formativi.

Sanità

Il futuro del sistema sociosanitario Piemontese è un altro tema molto caldo. Va fatto di tutto per evitare di ricadere nel piano di rientro, sarebbe la chiusura di ogni spazio di confronto teso a migliorare le condizioni attuali. Positiva la presentazione del nuovo piano socio-sanitario: riconosciamo la disponibilità dell’Assessore alla sanità Riboldi riguardo l’attivazione di un tavolo specifico con il sindacato con cadenza mensile, dove allinearsi sull’avanzamento del confronto sul piano valutando suggerimenti e proposte sindacali.

Positivo il confronto avvenuto per la definizione del nuovo Cup, dove sono state recepite le nostre richieste in merito all’applicazione del contratto del commercio al personale dipendente, garantendo così un contratto migliore rispetto al passato. Non ci sottrarremo al confronto sul nuovo modello che ha come obiettivo la diminuzione delle liste di attesa.

Riteniamo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione una opportunità, ma questi “nuovi strumenti” non devono penalizzare chi lavora, bensì migliorare l’efficienza del servizio. Fondamentale sarà l’attivazione di un percorso specifico per la presa in carico delle cronicità e la tempestiva mappatura della rinuncia a visite prenotate.

Non secondaria sarà la capacità di coinvolgimento dei medici di base nella medicina territoriale, altro fattore significativo per spostare la pressione dagli ospedali verso le strutture territoriali.

Non autosufficienza ed Rsa 

Va pensato un nuovo modello rispondente ad una società che vede sempre più anziani, ma dove la qualità della vita degli stessi è notevolmente migliorata. È compito della Regione nell’emergenza aumentare i convenzionamenti (24.000 in lista di attesa), ma contemporaneamente individuare aree e soggetti con i quali sperimentare un nuovo modello, da verificare e poi fare gemmare su tutto il territorio.

Alcuni giorni fa il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha incontrato le associazioni che rappresentano i gestori delle RSA e delle strutture semi-residenziali per persone non autosufficienti o con disabilità, proponendo loro un “bonus” di sostegno con risorse del Fondo Sociale Europeo. Una proposta che secondo Cgil Cisl Uil genera preoccupazione.

Occorre invece intervenire con risorse fisse, ricorrenti e adeguate, aumentando l’offerta sia di posti letto in convenzione, sia di assistenza domiciliare per azzerarne le liste di attesa. Allo stesso modo è necessario fornire una risposta appropriata alle esigenze delle persone non autosufficienti e, contemporaneamente, dare garanzia alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore, poiché la misura, per come è stata presentata, non prevede un ampliamento della copertura dei posti letto in convenzione ed una riduzione delle liste di attesa.

Salute e sicurezza

Il Piano socio-sanitario sarà anche il contenitore dove rimettere al centro salute e sicurezza. Il piano straordinario di 14 milioni deliberato dalla Regione dopo la strage di Brandizzo è stata una scelta importante, che fatica però a tradursi in pratica sui territori, nei luoghi dove la prevenzione deve essere fatta.

Le Asl vanno sollecitate maggiormente a considerare salute e sicurezza come una priorità ed è indispensabile dare più continuità al confronto nella “cabina di regia” promossa dalla Regione, il luogo dove possiamo mettere a disposizione la conoscenza che ci arriva dalle centinaia di Rsu e Rls presenti nei posti di lavoro, le vere antenne che, se ben utilizzate, possono permetterci di fare vera prevenzione. Non dobbiamo poi dimenticare il ruolo della scuola, perché è lì, tra le nuove generazioni di “datori di lavoro” e “lavoratori” che va seminato il valore “del lavoro in sicurezza”.

comunicato stampa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore