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Economia | 06 luglio 2025, 11:55

Nuova tassazione frontalieri, un 'salasso' con la dichiarazione dei redditi

Antonio Locatelli (responsabile Vco): ''Così si penalizzano i lavoratori e l'economia di confine''

Il posto di confine di Ponte Ribellasca, nel riquadro Antonio Locatelli

Il posto di confine di Ponte Ribellasca, nel riquadro Antonio Locatelli

E’ il termine ‘’stangata’’ quello che spicca sui titoli dei giornali di confine tra Ticino a Lombardia.

Tutti parlano di ‘’stangata servita’’ in riferimento alla nuova legge sulla tassazione dei frontalieri. Decisione del governo che aveva sollevato vibrate proteste anche nel Verbano Cusio Ossola, specie in una serata organizzata a Domodossola dalla Lega, che aveva visto i frontalieri contestare questo provvedimento.

Ora i giornali dicono che le prime dichiarazioni Irpef di chi è stato assunto dopo la metà luglio del 2023 fanno emergere una realtà pesantissima. Per i nuovi frontalieri il conto è stata una terrificante frustata. ‘’Quasi uno shock, anche a causa dell’obbligo di versare immediatamente l’anticipo del 2026’’ dicono.

Il Corriere del Ticino scrive che ‘’alla prova dei fatti, la riforma introdotta dopo l’accordo sulla doppia imposizione si è rivelata un gigantesco omaggio al Fisco della Penisola. Che incassa senza colpo ferire una quantità di tasse inattesa’’.

Una ‘’stangata’’ che i sindacati hanno sempre attaccato.

«Il commento è ovviamente negativo ma c’era da aspettarselo – afferma Antonio Locatelli, coordinatore dei frontalieri del Vco - . Dà fastidio che la politica italiana abbia dimostrato incompetenza a livello di problematiche sui frontalieri. Gli Svizzeri avevano proposto altre soluzioni ma l’Italia, affamata di soldi, ha deciso di penalizzare i lavoratori che lavorano oltre confine dove c’è quell'occupazione che non trovano in Italia. E questo penalizzando tutta l’economia di zona perché i frontalieri avranno meno soldi da spendere o investire».

Intanto il prossimo 22 luglio i sindacati sono stati convocati a Palazzo Lombardia per discutere della tassa della salute, introdotta con la Finanziaria 2024 dal Parlamento di Roma. Il Piemonte ha già detto che non applicherà la tassa.

«Un’altra situazione vergognosa – dice Locatelli – anche perché è anticostituzionale e sul nuovo accordo non è prevista. C’è un decreto ministeriale del 2016 che parla chiaro, dice che i vecchi frontalieri non devono versare nulla al servizio sanitario nazionale in quanto nel 36,6 per cento che veniva restituito dalla Svizzera era prevista una percentuale sulla sanità»

Renato Balducci

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