La sola buona notizia uscita dal confronto tra Cisl e Barry Calebaut di stamattina ad Unione Industriale, riferisce Emilio Capacchione (segretario regionale del sindacato di categoria Cisl) ai lavoratori in attesa è che “non è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo”.
Per il resto, prosegue “poco o niente, ci hanno fatto una analisi meramente finanziaria del mercato internazionale, sulla necessità di ridurre i costi su larga scala. Argomenti che mal si conciliano con un’azienda in attivo con i bilanci in ordine”. “Non sono credibili – aggiunge – le ragioni logistiche per motivare la chiusura. Allo stabilimento di Wieze (in Belgio, ndr) si accede da una stradina di campagna sulla quale transitano bilici da 18 ruote”. Gli interlocutori al tavolo di Unione industriale erano Alessio Macrì (Risorse umane) e Esteve Segura (sud est Europa). “Le vere carte le caleremo a Roma il 2 ottobre” conclude Capacchione.