La parola beneficenza è fotografia di grandi valori, e indica la volontà di compiere un’opera di bene di qualsivoglia genere verso il prossimo. Opere di questo genere sono talmente radicate nell’umanità da risalire perfino all’Antica Grecia, epoca in cui benestanti e comuni cittadini facevano delle donazioni di vario genere ai bisognosi. Questa idea si è tramandata efficacemente nel corso dei secoli, tanto che nei tempi moderni è divenuta un’attività sostenuta da un gran numero di enti, organizzazioni e associazioni.
Oggi come allora, le donazioni in beneficenza giocano un ruolo fondamentale per milioni di persone attorno al mondo, e tutto ciò è possibile grazie a realtà come Medici senza Frontiere, dedite al sostegno delle persone bisognose e sempre in prima linea per far fronte a diverse problematiche che sconvolgono il mondo moderno. La beneficenza risulta essere quindi importantissima sotto diversi punti di vista, ed ecco tre ottimi motivi per il quale andrebbe fatta.
Sensibilità e solidarietà
Il primo motivo non può che ricondurre all’aspetto della solidarietà, un valore che dovrebbe sempre guidare questo genere di attività. Sentirsi bene nell’aiutare gli altri è una delle più belle sensazioni che si possano provare. Nel momento in cui si decide di aiutare qualcuno in difficoltà, infatti, il cervello umano tende ad aumentare i livelli di dopamina, ossitocina, serotonina ed endorfine, ovvero sostanze chimiche che aumentano il grado di benessere.
Questo piccolo viaggio nella scienza mostra in maniera chiarissima come l’essere umano tende naturalmente a concetti come la collaborazione e l’aiuto dei propri simili, e ciò non è mai cambiato nel corso della storia.
Contribuire attivamente a una causa
Sono tantissimi gli individui che oggigiorno dedicano anima e corpo a una qualsivoglia causa di nobile natura. Spesso questo movente è scaturito da esperienze di vita che hanno condizionato l’esistenza di una persona, come ad esempio chi ha sofferto di mali come tumori o cancri. Questo genere di soggetto è quindi portato a donare per favorire la ricerca medica, ma esistono molti altri esempi che si potrebbero fare.
Esistono varie cause che chiamano all’appello la sensibilità dell’essere umano, e che fanno scattare un sentimento di empatia tale da spingerlo a compiere delle azioni di beneficenza affinché si possa porre freno a un dato problema o disagio.
Stare bene con sé stessi e migliorare la salute mentale
Guardarsi allo specchio e comprendere di star bene con sé stessi è uno dei motivi che spinge molta gente a donare. Compiere azioni con lo scopo di fare del bene verso gli altri non provoca soltanto benessere per l’aiuto che si dà, ma anche un importante senso di soddisfazione verso la propria persona.
Azioni di questo genere, inoltre, aumentano l’autostima e riducono sensibilmente il senso di colpa, migliorando l’umore e il benessere mentale.
Come donare in beneficenza e a chi
L’atto di donare in beneficenza può beneficiare non solo enti e organizzazioni facenti parte del Terzo Settore, ma anche la ricerca scientifica, medica e universitaria, oltre alle associazioni sportive riconosciute dal CONI. Le donazioni possono avere svariate forme, ognuna adatta a determinate esigenze e situazioni.
Esiste infatti quella singola, in cui l’importo viene erogato una sola volta, e quella continuativa, dove invece il denaro viene donato ad intervalli regolari. C’è inoltre la possibilità di effettuare un lascito testamentario, da indirizzare a un ente benefico.
Infine è possibile donare attraverso il 5 per Mille, ovvero la quota IRPEF che lo stato può ripartire a enti e realtà che si occupano di volontariato e lavori socialmente utili. Importante inoltre ricordare che prima di eseguire una donazione occorre leggere attentamente le informative dei siti dei beneficiari, in modo da avere un quadro chiaro della situazione prima di erogare il contributo.