Proseguono gli appuntamenti con “Musica e spiritualità”, il ciclo di conversazioni e di esibizioni acustiche con i protagonisti della nuova musica italiana. Domenica 21 luglio alle 21.00 ad Albagnano di Bèe, “Laura Marzadori introduce Lama Michel Rinpoche”
Protagonista Laura Marzadori, primo violini di spalla del Teatro alla Scala di Milano.
Nata a Bologna il 9 gennaio 1989, Laura Marzadori vince a soli 25 anni il concorso internazionale per primo violino di spalla dell’orchestra del Teatro alla Scala con giudizio unanime della commissione presieduta da Daniel Barenboim. In questo ruolo ha collaborato con i più grandi direttori al mondo, tra i quali Daniel Barenboim, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Daniel Harding, Antonio Pappano, Zubin Mehta e Myung-whun Chung.
Oltre all’impegno alla Scala prosegue nell’attività solistica che la vede collaborare con direttori di fama e tenere concerti in tutto il mondo. Appassionata di musica da camera ha suonato assieme a Salvatore Accardo, Pavel Berman, Rocco Filippini, Mario Brunello, Bruno Canino, Antonio Meneses, Antony Pay, Andrea Lucchesini e Bruno Giuranna e recentemente con diversi colleghi della Scala. Nel 2018 si è esibita al Teatro Grande di Brescia in trio e in quintetto con il celebre direttore Myung Whun Chung al pianoforte. Dal 2022 ha iniziato una collaborazione con I Solisti di Pavia con cui si esibisce in qualità di primo violino concertatore e di violino solista.
Nel 2007 ha fondato insieme alle sorelle Sara e Irene il trio delle Sorelle Marzadori con cui si cimenta nel miglior repertorio per trio d’archi ricercando e proponendo anche brani di un repertorio meno conosciuto. Ha inciso per NAXOS, Tactus, Amadeus, Brilliant e Movimento Classical. Si è imposta giovanissima all’attenzione di pubblico e critica vincendo a soli 16 anni il più importante concorso violinistico nazionale: il Premio “Città di Vittorio Veneto” e aggiudicandosi importanti riconoscimenti in concorsi internazionali. Nel 2013, col Trio AMAR, assieme a Leonora e Ludovico Armellini, ha ricevuto il “XXXII Premio Abbiati” dedicato a Piero Farulli. Suona un violino Giuseppe Fiorini del 1925.