Federico Carmine centra la sua terza elezione a sindaco di Cannero ma, per la prima volta, l’avversario non era la lista destinata ad occupare i posti di minoranza, ma l’astensionismo.
Preoccupato di mancare il quorum perché l’elezione fosse valida?
Un po’ di preoccupazione c’era, perché non era mai successo prima. Alla fine, abbiamo raggiunto il 60% dei votanti, è stato un buon risultato.
Con quale bilancio vi siete presentati alle elezioni in fatto di opere pubbliche realizzate?
Siamo riusciti a portare finalmente a termine la strada che da ponte sale ad Oggiogno, realizzata dopo che la strada che da Oggebbio saliva a Donego è crollata (c’era ancora l’amministrazione guidata da Maria Pia Bottacchi, ndr).
Per il quinquennio appena iniziato che programmi avete?
Proseguiremo nella riqualificazione nei centri storici e nelle frazioni.
Non la preoccupa che, dopo le minoranze storiche, non si sia fatto avanti più nessuno?
Mah, è un problema non solo di Cannero. È difficile, non da oggi, trovare dei giovani che si interessino alla cosa pubblica e scelgano di impegnarsi nell’attività amministrativa.