È stata ufficialmente inaugurata, nella mattinata del 1° giugno, la nuova mostra allestita al Museo del Paesaggio di Verbania, che fino al 3 novembre ospita un'esposizione che per la prima volta indaga l’opera e la figura dell’artista Guido Boggiani, pittore, etnologo, esploratore e antropologo. La mostra, dal titolo “Più oltre, più oltre del nuovo. I viaggi di un artista”, è curata da Aurora Scotti con Federica Rabai e Stefano Martinella e propone una cinquantina di opere tra tele, disegni, documenti anche inediti e riproduzioni fotografiche che ripercorrono buona parte del percorso artistico di Boggiani e dei suoi viaggi.
L'artista nasce il 25 settembre 1861 a Omegna sul Lago d'Orta e cresce nella villa di famiglia di Stresa. Molto si è detto, e scritto, di Guido Boggiani esploratore tra Paraguay, Brasile e Argentina e in particolare delle sue esperienze a stretto contatto con le popolazioni indigene del Chaco. Il suo spiccato interesse per le scienze antropologiche lo ha portato più volte, dall'età di 26 anni, in America Meridionale; viaggi che hanno profondamente influenzato le sue opere. Poco è stato indagato invece della sua attività pittorica. Allievo di Filippo Carcano, era già in giovane età un artista affermato, a Milano prima, in particolare con i suoi paesaggi del Lago Maggiore, a Roma poi. Il trasferimento nella Capitale per ampliare le proprie esperienze dopo i numerosi consensi ricevuti. Durante il soggiorno romano accresce la sua fama e pur rimanendo fedele al rapporto col vero e al tema del paesaggio, Boggiani tesse relazioni con movimenti culturali che miravano al rinnovamento delle arti; in quel contesto la nascita dell'amicizia con Gabriele D'Annunzio ed Edoardo Scarfoglio.
Il titolo della mostra "Più oltre, più oltre nel nuovo" è proprio una citazione da “Maia”, il poema di Gabriele D'Annunzio pubblicato nel 1903 dove il Vate ricorda con commozione l'amico Boggiani da poco scomparso; lo definisce un Ulisside, spinto dalla sete di conoscenza ad avventurarsi sempre "più oltre, più oltre nel nuovo".
La mostra allestita al Museo del Paesaggio racconta in quattro sezioni le principali tappe del viaggio artistico e tra città e continenti del pittore - esploratore: i paesaggi del lago Maggiore con grandi quadri ad olio ed affascinanti disegni tra lago e montagna; gli anni romani (dove realizzò anche diversi ritratti) e la Grecia; il Sudamerica con l'imponente Il Pan di Zucchero e disegni ed acquerelli; l'ultima sezione è dedicata all'eredità di Boggiani, ai suoi studi antropologici, alle foto da lui scattate durante la permanenza a stretto contatto con le popolazioni indigene che vengono accostate ad alcune opere dell'artista.
La mostra è organizzata dal Museo del Paesaggio con il sostegno di Comune di Verbania, Regione Piemonte, Fondazione Cariplo, Lions Club Verbania e il patrocinio di Comune di Omegna, Comune di Stresa, Distretto Turistico dei Laghi e Società Geografica Italiana.