Donatella Banci Buonamici, ex presidente dell’Ufficio gip del Tribunale di Verbania all'epoca della tragedia della funivia del Mottarone, "compi' un atto di generosa disponibilità a farsi carico di un procedimento particolarmente delicato e complesso". Lo scrive la sezione disciplinare del Csm nelle motivazioni al provvedimento con cui a giugno ha assolto la magistrata per essersi autoassegnata il fascicolo.
La procura generale della Cassazione, allora guidata da Giovanni Salvi, le aveva contestato la violazione dei doveri di correttezza e diligenza per aver “violato i criteri fissati nelle tabelle”. Nella decisione viene spiegato che il comportamento di Banci Buonamici, difesa dall'avvocato Davide Steccanella, rispose "chiaramente a esigenze di buon funzionamento dell'ufficio giudiziario" e l'autoassegnazione "non poteva certamente, benche' non regolare, essere percepita come condotta pregiudizievole dell'immagine del magistrato ne' del rapporto interno tra i magistrati dell'ufficio risultando in questa specifica prospettiva, a fronte delle difficolta' complessive dell'ufficio, un atto di generosa disponibilita'".