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Attualità | 23 maggio 2023, 14:23

Mottarone, ricordate alla Madonna della Neve le vittime della tragedia della funivia

Don Gianluca Villa: "Il vuoto lasciato dalla morte ingiusta degli innocenti è un furto alla storia alle famiglie, ai parenti"

Mottarone, ricordate alla Madonna della Neve le vittime della tragedia della funivia

Si è conclusa intorno alle 12,30 in vetta al Mottarone la messa in suffragio per la strage alla funivia del 23 maggio 2021. A due anni di distanza da quella tragedia i famigliari delle 14 vittime e le istituzioni si sono radunati alla chiesa della Madonna della Neve: a officiare la messa è stato, come lo scorso anno, don Gianluca Villa, parroco di Stresa.

Quello di quest’anno è stato un anniversario ‘sospeso’ tra la memoria del dramma accaduto e l’attesa della verità che verrà. E sulla commozione che inevitabilmente attraversa tutti ritorna l’eco delle parole scritte dalla pm Olimpia Bossi nell’avviso di conclusione delle indagini notificato venerdì scorso, un passo decisivo verso il processo. Parole come pietre quelle usate dalla procuratrice, che descrivono un lungo elenco di inadempienze, negligenze, superficialità, compiute con l’unico obiettivo di spendere di meno e guadagnare di più.  

Durante la messa alla chiesa della Madonna della Neve in vetta al Mottarone, il parroco don Gianluca Villa ha letto i nomi delle 14 vittime della strage della funivia del Mottarone del 23 maggio 2021. Durante la lettura dei nomi, alcuni parenti delle vittime si sono commossi.

E le parole del parroco sono state nitide: “Qual è il senso di vivere questa celebrazione – si è chiesto don Villa. Vogliamo vivere la compassione umana, noi soffriamo con chi ha sofferto e con chi soffre. Stiamo parlano di voragini di sofferenza umana, tatuaggi indelebili e dolenti. Il vuoto lasciato dalla morte ingiusta degli innocenti è un furto alla storia alle famiglie, ai parenti. L’anniversario – ha aggiunto-   apre la domanda più attesa e scottante: è stata fatta giustizia? La recente chiusura delle indagini conferma che vi sono state chiare e gravissime responsabilità. Ci auguriamo – ha concluso - che il processo possa garantire una giustizia umana come minima restituzione di fiducia nelle istituzioni”.

 

Al termine della celebrazione parole molto nette sono state pronunciate  anche dall’avvocato Emanuele Zanalda, legale della famiglia di Aya Biran, la zia di Eitan che lo ha accolto in casa sua dopo la tragedia.  "L'avviso di conclusione delle indagini – ha detto - acclara una serie di gravissime responsabilità. La famiglia di Eitan chiede giustizia e spera in una soluzione rapida".  "Ci auguriamo - ha aggiunto - che qualcuno pensi realmente a queste vittime e ai loro familiari, soprattutto sul versante dei risarcimenti". Riferendosi poi a Leitner, l'azienda altoatesina che si occupava dei controlli e della manutenzione della funivia, il legale ha sottolineato: " Da loro abbiamo avuto pochi segnali e anche dalla loro assicurazione Allianz. Non c'è stato in realtà nessun approccio". E ha concluso:"Il comunicato diffuso da Leitner dopo la chiusura delle indagini conha lasciato molto amareggiati".

L’avvocato Zanalda ha accompagnato in vetta al Mottarone Miriam e Dan Biran i  nonni paterni del piccolo Eitan. I signori Biran, al termine della messa hanno avuto un breve colloquio con la procuratrice Olimpia Bossi e la sindaca di Stresa Marcella Severino. Proprio parlando con la sindaca, hanno sottolineato: “È difficile per noi oggi ma è importante e simbolico, vedere tutte queste persone vicine è importante“.

 

ECV

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