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Attualità | 28 aprile 2023, 18:30

Spadone: "No ai safari fotografici all'orso"

Il monito viene lanciato dal presidente del Parco Val Grande, che prende posizione dopo il  recente ritrovamento delle tracce del plantigrado sulle alture di Malesco

Spadone: "No ai safari fotografici all'orso"

No ai safari fotografici all’orso. Il monito viene lanciato dal presidente del Parco Val Grande, che prende posizione dopo il  recente ritrovamento da parte di un escursionista delle tracce del plantigrado sulle alture di Malesco, precisamente tra la Bocchetta di Vald e il Moncucco – quindi tra la Valle Loana e la Val Grande - e subito le ha fotografate.

Le orme dalla forma farebbero proprio pensare senza ombra di dubbio a quelle di un orso, forse di M29, che già altre volte è stato notato nel Vco. Dal parco però si attendono le verifiche. “Aspettiamo di averne la certezza, se ne stanno occupando i Carabinieri del Parco – spiega il presidente Luigi Spadone –. Invito tutti a frequentare responsabilmente la Val Grande, evitando timori ma anche senza inseguire l’idea di avventurarsi in una sorta di caccia fotografica alla ricerca delle tracce di presenza dell’orso”.

In altre parole, nulla deve cambiare e la Val Grande non deve diventare una zona per safari fotografici con soggetto l’orso. Del resto già in passato il plantigrado aveva calcato il territorio settentrionale della Val Grande, al confine con la Valle Vigezzo. Impronte erano state notate nel maggio del 2021 tra la Forcola e l’alpe Cortechiuso e in precedenza il 6 aprile 2021 da parte dei carabinieri forestali della Val Grande, ma era già stato osservato nel 2020 nelle zone limitrofe al Parco.

La prima visita dell’orso nel Vco risale alla notte tra il 27 e 28 giugno 2019 quando si era aggirato curioso nel giardino di una villetta a Crevoladossola. Era poi stato visto verso la fine di giugno del 2020 anche nel Verbano, a Gonte, una delle frazioni alte di Oggebbio. Qualche giorno dopo la segnalazione di un pastore che aveva visto in lontananza l’animale al Pian Vadà. Solo poche settimane prima l’orso aveva invece fatto incetta di miele da alcune arnie collocate vicino al fiume Toce, a Mergozzo, e prima ancora era stato immortalato dalle fototrappole sistemate all’alpe Sogno di Villadossola.

 

Marco De Ambrosis

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