“I giovani partigiani conoscevano solo il fascismo: la scuola fascista, i libri fascisti, persino il tempo libero organizzato dal fascismo”, ha esordito Ilaria Mauro (Libera Vco) alla quale nel cerimoniale del 78° anniversario della Liberazione è stata affidata l’orazione ufficiale.
Nella partecipazione alla Lotta di Liberazione “hanno imparato l’esistenza di un’Italia diversa da quella che avevano conosciuto fino ad allora, hanno incontrato una democrazia nata nelle baite delle valli, nelle cantine in tutti i posti dove insieme ai partigiani più grandi hanno combattuto il nazifascismo”. Un tema, il passaggio del testimone generazionale, che caratterizza da qualche anno la celebrazione provinciale davanti al Monumento ai caduti di Intra, ora che i partigiani superstiti, come Arialdo Catenazzi e Luigi Ballesini, presenti questa mattina, sono ridotti a poche unità. Altri, come Luigi Fumagalli ricordato nel suo intervento dal sindaco Silvia Marchionini, se ne sono andati da poco.
Il presidente provinciale Anpi, Franco Chiodi, ha accennato alle polemiche “di autorevoli esponenti di Governo che non sanno, o dimenticano, che a scegliere il 25 aprile per festeggiare la Liberazione è stato Alcide De Gasperi, non un leader comunista”. Oggi, la Lotta di Liberazione, questo un altro passaggio del discorso di Chiodi si combatte “sostenendo l’Ucraina, da più di un anno impegnata contro gli invasori russi”.
“Noto con piacere la presenza di molti giovani – ha osservato il presidente della Provincia, Alessandro Lana -. E’ importante perché il fascismo, è nato dalle piccole cose, da piccoli episodi. E’ importante mantenersi sempre vigili”. “L’Italia, soprattutto al nord – ha sottolineato il consigliere regionale Alberto Preioni – è stata liberata dai partigiani”.
Il viceprefetto Giorgio Orrù ha fatto le veci del prefetto Michele Formiglio, impegnato come tutti i suoi colleghi piemontesi a Cuneo dove c’era il presidente Sergio Mattarella.