Via libera a gennaio per l’agibilità del teatro? È la speranza dell’amministrazione Marchionini, che da lungo tempo è suo malgrado alle prese con l’annosa vicenda legata al certificato prevenzione incendi del “Maggiore” di Verbania. Un certificato, lo ricordiamo, che a 5 anni dal taglio del nastro -l’opera è stata disegnata dall’architetto spagnolo Arroyo - è ancora assente. Si va avanti a colpi di deroghe provvisorie. E l’ultima è in scadenza il 31 gennaio. Per questo motivo il Comune si è messo al lavoro nella speranza di ottenere il tanto agognato “Cpi”.
A fornire le autorizzazioni provvisorie è stato il Comitato tecnico del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Torino, competente per materia. A suo tempo erano stati spesi 350 mila euro per “accorciare” il rivestimento esterno del Centro eventi nei pressi dell’ingresso e ottenere, di conseguenza, l’ok dei Vdf. Ora da Torino, dove è stata consegnata nel frattempo documentazione aggiuntiva per il completamento della procedura, si attende il parere ultimo sulla certificazione che potrebbe arrivare, come anticipato, a inizio del nuovo anno.
La Lega è critica, e ha sottolineato, per voce del capogruppo Michael Immovilli, come “sia stato speso altro denaro pubblico senza ottenere nulla di concreto”. La vicenda legata all’agibilità del “Maggiore” anima, come noto, da ormai cinque anni il dibattito politico locale. Le opposizioni consiliari, sia quelle di oggi sia quelle precedenti, hanno via via accusato il Comune di non aver fatto quanto avrebbe dovuto, con conseguente spreco di denaro per la gestione del sito sorto sul lago Maggiore. Dal canto suo l’attuale amministrazione ha più volte replicato che a volere il Cem era stato l’allora primo cittadino Marco Zacchera (centro destra). Il classico rimpallo di responsabilità, con in mezzo, manco a dirlo, i cittadini. Per la cronaca, l’assenza del “Cpi” è stata oggetto di un esposto, la scorsa primavera, alla Corte dei conti. Se ne attende l’esito.