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Attualità | 06 gennaio 2022, 19:30

Una casa di riposo da 60 posti letto sulle ceneri della Santa Famiglia?

L’ex orfanotrofio nel cuore di Pallanza si trasforma in residenza per gli anziani

Una casa di riposo da 60 posti letto sulle ceneri della Santa Famiglia?

Sono in corso a Pallanza i lavori per la realizzazione della nuova casa di riposo per anziani che sorgerà -in data da destinarsi- tra le mura dell’ex istituto “Santa Famiglia”. L’orfanotrofio, un tempo gestito dalle suore dell’ordine di S. Giuseppe, è stato venduto ormai più di 10 anni or sono a una multinazionale proprietaria di circa 950 strutture analoghe in Italia, Europa, Sud America e Cina.

Nel Vco e novarese è già presente con la casa di riposo “Arcadia” a Belgirate e con “Villa Cristina” a Nebbiuno. La prevista ristrutturazione a fini assistenziali del complesso che si trova tra le vie Orfanelle e Guglielmazzi, dovrebbe consentire -stando al progetto- di ricavare una Rsa con 60 posti letto, di cui una ventina convenzionati con la sanità pubblica e accreditati dalla Regione Piemonte. E nel parco circostante saranno realizzati un vasto giardino e parcheggi per lavoratori e utenti. Secondo quanto reso noto all’epoca della compravendita, “si creeranno una cinquantina di posti di lavoro, restituendo una finalità socio-assitenziale a questo immobile nel centro di Pallanza”.

In questi anni gli acquirenti hanno dato mandato allo studio tecnico “Bertolio” di Massino Visconti di curare le pratiche. Il permesso di costruire è stato rilasciato ben più di un anno fa dal Comune e i lavori di ristrutturazione e ampliamento -si passerà dagli attuali 2.223 metri quadrati a circa 4 mila- sono iniziati nei mesi scorsi, ma a quanto pare non procedono spediti. Il Piano regolatore adottato nel 2006 dal Comune di Verbania indica l’unità catastale a destinazione turistica-ricettiva: in questa classificazione era stata fatta rientrare anche la residenza sanitaria assistita. Da anni l’edificio a due passi dalla sede della prefettura del Vco versa in uno stato di totale abbandono, e in più occasioni i residenti hanno per questo protestato.


Redazione

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