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Verbano | 20 ottobre 2021, 12:00

Mottarone, al via l’iter per la revoca della concessione della funivia

L’ha precisato il sindaco di Stresa rispondendo all’interpellanza della minoranza

Mottarone, al via l’iter per la revoca della concessione della funivia

È partito l’iter per la revoca della concessione della funivia alle Ferrovie del Mottarone srl. L’ha precisato il sindaco, Marcella Severino, rispondendo all’interpellanza di Canio Di Milia (Grande Stresa). “A novembre non pagheremo la rata annua di 143.000 euro stabilita nell’accordo di programma”, ha aggiunto. Sta per finire anche l’anomalia del canone che il gestore de 'L’Idrovolante cafè', continua a versare alla società: “L’incasseremo direttamente come Comune”.

Tra i quesiti posti da Di Milia c’era anche quello relativo alla mancata richiesta di costituzione di parte civile all’udienza sull’incidente probatorio: “L’avvocato Francesco Dal Piaz, che ci sta assistendo, ha riferito dopo aver sentito il pubblico ministero (la procuratrice capo Olimpia Bossi, ndr) che, in questa fase del procedimento, persone offese possono essere solo le persone fisiche”.

Questo per ciò che concerne i risvolti giudiziari della vicenda. Ma l’interpellanza dell’ex sindaco era più articolata. Chiedeva conto anche dell’effettiva erogazione dei 500 mila euro di ristori agli operatori della vetta per il danno economico patito e della mancata attivazione di un bus navetta sostitutivo. Sui 500 mila euro, ha risposto Severino, “c’è un decreto che li stanzia ma mancano documenti che ne formalizzino l’erogazione. Abbiamo sollecitato atti conseguenti nei giorni scorsi”. Quanto al bus navetta “non è stato avviato perché non conveniente. La via più breve, la strada privata della famiglia Borromeo, è abilitata solo per piccoli bus della portata massima di 28 persone. Con due corse al giorno il mattino e altrettante il pomeriggio, non si andrebbe oltre i 100 al giorno. La funivia, a pieno regime, ne poteva portare 1.800 al giorno”. “A giorni – ha concluso – visiterò un impianto sul lago di Garda del tipo di quello che vorremmo realizzare qui, costo preventivato 25 milioni”.

Con quali reali prospettive, ha chiesto Di Milia e, soprattutto, i parlamentari locali che s’erano impegnati a seguire la pratica lo stanno facendo? “Abbiamo avuto un incontro con la Regione Piemonte – ha risposto Severino – sul quale, d’accordo col presidente Alberto Cirio, abbiamo deciso di mantenere il riserbo. Quanto ai parlamentari, non si sono impegnati solo con me ma hanno rilasciato dichiarazioni ai media e in conferenza stampa”.

Altri argomenti oggetto d’interpellanza sono stati la frana di Someraro e la contestata app turistica con Baveno. “Il monitoraggio in corso – è intervenuto il vicesindaco Alessandro Bertolino – sta rilevando movimenti lenti della massa franosa. L’abitazione dei due coniugi stresiani è quella a minor rischio. Stiamo valutando la possibilità che rientrino a gennaio”. Sull’app turistica c’è stato un vivace scambio di battute tra l’assessore al Turismo Grazia Bolongaro e Andrea Fasola Ardizzoia (Grande Stresa). “L’app è predisposta – h spiegato l’assessore – per visualizzare, oltre a Stresa e Baveno, anche località dei laghi di Garda e d’Iseo e viceversa, Le anomalie inziali si sono verificata per l’insufficiente caricamento dei dati da parte degli uffici Iat di Stresa e Baveno, che vanno ringraziati per l’impegno, Ora sono state eliminate”. Serrato il botta e risposta sull’offerta d’inserzioni pubblicitaria in appalto alla società che ha prodotto e gestisce l’app. “Il contratto è stato sottoscritto col Comune di Baveno, noi non l’abbiamo visto!” ha replicato l’assessore ad un insoddisfatto Fasola Ardizzoia.



Redazione

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