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Verbano | 15 maggio 2021, 19:00

Stresa vuole riqualificare Villa “La Palazzola” con i fondi europei

L’amministrazione Severino punta a riproporre il suo gioiello al pubblico

Stresa vuole riqualificare Villa “La Palazzola” con i fondi europei

Riqualificare Villa La Palazzola coi fondi europei? Si allunga, e non potrebbe essere altrimenti, la lista dei Comuni del Vco che chiedono di inserire nel Recovery Fund un edificio storico importante da restaurare. Una tra le ultime in ordine di tempo è stata l’amministrazione di Stresa a far sapere che intenderebbe recuperare Villa Palazzola (nella foto), da anni abbandonata e in stato di degrado. Nel progetto che il sindaco Marcella Severino e la sua giunta avrebbero già trasmesso agli uffici competenti regionali piemontesi per una prima valutazione, la villa viene considerata, per l’appunto, un gioiello meritevole di essere riproposto al pubblico. Ma non solo. Nel dossier, infatti, sarebbe stata inserita anche la valorizzazione del percorso ciclo-pedonale Alpinia-Mottarone. Un progetto completo, insomma, che almeno sulla carta pare essere in piena sintonia col nuovo ministero della Transazione ecologica voluto dal premier Draghi e con gli indirizzi che tutte le maggiori località turistiche italiane ed europee hanno ormai intrapreso da tempo. Per attrarre visitatori da ogni parte del pianeta, quando l’emergenza pandemica lo permetterà, serve un’accoglienza green, fatta di tanto verde, di percorsi per le bici e i pedoni e di ville storiche da visitare. E Stresa con le sue isole Borromee rappresenta una delle città di punta, se non la città di punta insieme al capoluogo Verbania, nell’ambito dell’offerta che il nostro territorio è in grado di proporre. Ne è convinto, tra i tanti, il presidente del Distretto dei laghi, Francesco Gaiardelli.

La storia della Palazzola va indietro negli anni. Un lungo contenzioso sui diritti di superficie, quello della villa. In mezzo, tanto per capirci, c’è stata anche una causa intentata alla Regione. Nel marzo dello scorso anno il Tar del Piemonte, ponendo così fine a una lunga querelle, aveva accolto il ricorso del Comune, che nel 2015 aveva chiesto ai giudici della giustizia amministrativa di dichiarare Torino inadempiente nei patti costituenti della Fondazione La Palazzola, condannandola a restituire 4,5 milioni. La Fondazione, di fatto, non è mai stata operativa e col passare degli anni Stresa ha insistito per avere il denaro pattuito, arrivando a promuovere la causa al Tar. Tutto questo potrebbe essere dimenticato e appartenere al passato se l’idea della giunta Severino dovesse essere accolta. Di certo la storica villa stresiana potrebbe rappresentare un valore aggiunto per la città borromea. Bisognerà ora capire quali opere saranno portate all’attenzione di Bruxelles e quali no, perché ottengano i fondi. I progetti targati Vco sono diversi, a quanto pare tutti meritevoli, ma è presumibile che ci sarà una scrematura e molti non potranno andare in porto. C’è il “piano B” per la Palazzola: sarebbero in corso trattative con un privato.

Redazione

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