Due rose. Le ha deposte questa mattina Luigi Songa, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia. Una per lo zio ucciso dai partigiani a Crusinallo, l'altra per il cugino fucilato dai fascisti a Omegna.
"La mia storia famigliare può e deve diventare l'esempio di una riconciliazione nazionale. E' giunto il tempo di arrivare ad una storia condivisa: io avevo uno zio, Carlo Songa, fascista, ucciso dai partigiani ed un cugino, Sandere Menegola, partigiano ucciso dai fascisti. Bisogna avere una coscienza critica e capire che il male non era da una parte sola: per questo consiglio a tutti di leggere due libri, Le Lettere dei Condannati a Morte della Resistenza e e Le Lettere dei condannati a morte della Repubblica Sociale. Si scoprire che tutti erano convinti di morire per il bene dell'Italia. Ed è al bene dell'Italia che oggi bisogna guardare" ha sottolineato Songa