Il Covid ci ha portato via un’icona della fotografia mondiale. Giovanni Gastel è mancato ieri, sabato 13 gennaio, nel reparto rianimazione di Milano Fiera dove era stato ricoverato in condizioni gravissime.
Gastel, nipote del grande regista Luchino Visconti, ha iniziato la sua carriera di fotografo alla fine del liceo, decisione osteggiata dalla famiglia che, forse proprio per questo, lo spinse a impegnarsi fino a far parte del Gotha mondiale della fotografia.
Nella sua carriera, Gastel non ha solo immortalato la moda per i più grandi marchi del mondo e per le principali riviste ma la sua fama di ritrattista lo ha portato a fotografare i personaggi che hanno fatto la storia degli ultimi cinquant’anni, da Barak Obama a Marco Pannella, oltre ad aver eseguito innumerevoli ritratti ad amici e conoscenti.
“Conosco Giovanni da sempre – ricorda Pio Tarantini, direttore della rivista ‘FC Fotografia e [è] Cultura’ - e siamo sempre stati amici professionali. Giovanni diventato presidente di Afip, l’Associazione dei fotografi professionisti, in un periodo in cui AFIP viveva una profonda crisi, la seppe rinnovare – prosegue Tarantini – organizzando moltissimi incontri e conferenze con esponenti della fotografia e della cultura presso la Triennale di Milano''.
''Giovanni mi chiamò a contribuire al rilancio culturale dell’Associazione ed io proposi di dare vita alla rivista semestrale ‘FC Fotografia e [è] Cultura’ e questo ha contribuito a rendere ancora più stretto il nostro legame. Giovanni, – conclude Tarantini - è stato sempre molto attento alla diffusione culturale della fotografia”.
Nell’autunno scorso, mentre a Roma presso il MAXXI si svolgeva la sua mostra di ritratti, a Verbania esponeva una sua opera alla collettiva ‘Giardini disobbedienti’ allestita a Villa Giulia a Pallanza all’interno del Salone del Libro ‘Editoria e Giardini’; proprio in quella occasione si tenne un incontro dove, oltre a parlare della propria idea di giardini, ripercorse parte della propria vita, declamando anche alcune delle poesie che amava tanto scrivere.