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Economia | 07 marzo 2021, 19:00

Banco Bpm potrebbe chiudere 11 filiali nel Vco e Novarese: a rischio Macugnaga?

Sale l'allarme in Valle Anzasca; mondo politico e sindacale sul piede di guerra

Banco Bpm potrebbe chiudere 11 filiali nel Vco e Novarese: a rischio Macugnaga?

C’è allarme anche nel Vco e novarese dopo la notizia del piano di riorganizzazione aziendale che la società per azioni Banco Bpm intenderebbe attuare su tutto il territorio italiano. Il taglio nel territorio delle due province, al momento non ancora ufficializzato, prevederebbe la chiusura di 11 filiali entro giugno 2021. Per quanto riguarda il Vco l’agenzia impattata sarebbe quella di Macugnaga, mentre nel computo totale del programma di ridimensionamento rientrerebbero anche quelle di Armeno, Castelletto Ticino, Cureggio, Gattico, Paruzzaro, San Maurizio d’Opaglio, Grignasco, Sizzano, Orta e l'agenzia 7 a Novara. “Noi ci opponiamo e chiediamo che il tutto venga rivisto – dichiara a VcoNews il senatore della Lega Salvini Enrico Montani – perché il piano è stato concepito senza alcuna preventiva informazione, né il coinvolgimento degli attori istituzionali, sociali ed economici del territorio”. Non si escludono nei prossimi giorni interrogazioni parlamentari rivolte al neo ministro dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco e anche le organizzazioni sindacali sono scese in campo contro le chiusure annunciate e a difesa delle due province piemontesi.

La banca, così si legge su “QuiFinanza”, prevederebbe "nel corso del primo semestre del 2021 la chiusura di 300 filiali di piccole dimensioni in Italia. All'inizio del 2017 il Banco Bpm contava 2.387 sportelli, scesi nel 2020 a 1.808. Con la chiusura di altri 300, le filiali si assesterebbero attorno a quota 1.500, quasi mille in meno rispetto a 5 anni fa". Il problema per i circa 530 abitanti di Macugnaga e delle sue frazioni di montagna esiste. L'istituto di credito sembra puntare sulla forte crescita del “digital banking” e denuncia il presunto calo degli accessi fisici in filiale, ma in Val Anzasca le famiglie di fascia di età avanzata, che rappresentano la maggioranza, non sarebbero solite utilizzare i servizi on line. Almeno non tutte. Oltre a non sapere cosa succederà a clienti e dipendenti (secondo le notizie in rete, a perdere il posto di lavoro sarebbero 1.500), per i macugnaghesi si aggiungerebbe anche il problema della difficoltà di spostarsi, a causa della particolare morfologia del territorio, per raggiungere eventualmente altri centri valligiani e altre banche. “Senza contare - conclude Montani - che la chiusura della filiale locale determinerebbe anche una diminuzione di servizi nei confronti dell'utenza turistica del territorio”.


Redazione

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