La stenosi valvolare aortica (spesso indicata semplicemente come stenosi aortica) è una seria patologia cardiaca caratterizzata dal restringimento o dall’ostruzione della valvola aortica, una delle quattro valvole cardiache. Tecnicamente viene classificata tra le valvulopatie.
Le stenosi possono interessare tutte le valvole cardiache, ma quelle di più comune riscontro sono a carico della valvola aortica e della valvola mitrale. Più rare sono invece le stenosi relative alla valvola tricuspide e alla valvola polmonare.
La stenosi valvolare aortica può essere congenita o acquisita. Tendenzialmente insorge in età avanzata, nel periodo che va dai 60 ai 70 anni, anche se possono esserci casi di esordio precedente. Può essere di grado lieve, moderato o severo.
Nel caso di stenosi non severe asintomatiche, di solito ci si limita a controlli periodici ricorrendo all’ecocardiografia e a un test da sforzo. Nella stenosi valvolare aortica di grado severo è invece necessaria la terapia chirurgica. Gli approcci sono essenzialmente due, quello tradizionale e la TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation, ovvero impianto transcatetere della valvola aortica), un’innovativa procedura mininvasiva. Se sei interessato a questa particolare tecnica, approfondisci di più sulla TAVI e sul decorso post-operatorio.
Le principali cause di stenosi valvolare aortica
Le principali cause di stenosi valvolare aortica sono tre: la calcificazione aortica senile, la valvola aortica bicuspide e la febbre reumatica. Altre cause sono possibili, ma sono molto rare.
La più comune in assoluto è la calcificazione aortica senile, una condizione legata all’invecchiamento e determinata essenzialmente dal progressivo accumulo di depositi di calcio sulle cuspidi della valvola.
La valvola aortica bicuspide (due cuspidi invece di tre) è un’anomalia congenita che nel lungo termine porta a una condizione di restringimento della valvola.
La febbre reumatica è invece una complicanza di un’infezione batterica da Streptococco beta-emolitico di gruppo A. Delle tre cause è la meno comune.
Segni e sintomi
Molto spesso le stenosi valvolari aortiche di grado lieve o moderato sono asintomatiche. Nel caso di stenosi severa, si manifestano invece alcuni segni e sintomi tipici, ovvero dolore al torace, dispnea da sforzo e sincope (perdita improvvisa e temporanea di coscienza).
La stenosi di grado severo deve essere trattata perché, in caso contrario, può portare alla morte per scompenso cardiaco, è quindi una condizione patologica da non sottovalutare.
Nei casi asintomatici, la stenosi viene talvolta individuata in modo incidentale durante un’auscultazione del cuore: il rilevamento di un soffio cardiaco può infatti far sospettare una valvulopatia. Occorre però un’ecocardiografia per confermare il sospetto.
Trattamento della stenosi valvolare aortica
Al momento non esiste una terapia farmacologica specifica per la stenosi aortica, nei casi severi si deve intervenire chirurgicamente. Gli approcci principali sono due: quello tradizionale e la TAVI.
L’intervento tradizionale consiste nel sostituire la valvola aortica per via chirurgica. Si tratta di un intervento di chirurgia maggiore, eseguito a “cuore aperto”, in cui sono necessari l’anestesia totale, l’apertura del torace e il ricorso alla circolazione extracorporea.
Una possibile alternativa all’intervento cardiochirurgico classico è la TAVI, che evita l’apertura dello sterno e riduce, di conseguenza, le complicanze peri-operatorie e post-operatorie. Ha una durata di circa un’ora e viene eseguita in sedazione e senza anestesia totale. Non prevede la circolazione extracorporea e la durata del ricovero è di norma molto più breve rispetto a quella relativa all’intervento classico.





