Si torna a parlare della questione sollevata dal consiglio di quartiere Verbania Est, e dal suo presidente Ettore Francioli, in merito all’assenza di una sede operativa del consiglio stesso. Francioli torna sull’argomento con alcune precisazioni: “Il problema della sede - spiega - già più volte espresso anche nel precedente mandato, quando il segretario era l’attuale consigliere comunale delegato ai quartieri, deve avere una soluzione. L’oratorio è una proposta, ma ci sono altre ipotesi. Nessuno ha nemmeno mai parlato di costi (un consigliere è, a prescindere, contrario a dare un centesimo alla parrocchia perché è anticlericale) che, comunque, non sarebbero un problema per un comune che paga ogni mese decine di migliaia di euro solo per le indennità degli amministratori. La verità è che è impossibile discutere con l’amministrazione, perché sindaco, giunta e consigliere delegato non vogliono nemmeno sedersi a parlare. Non si vuole dare al quartiere una sede dignitosa”.
Sottolinea il presidente Francioli: “La sede non è un mio capriccio, ma la necessità che l’ampia partecipazione dimostrata dai cittadini – non da me o dai consiglieri – alle ultime elezioni sia contenuta in un luogo adeguato. La sala del quartiere di Intra, esterna al nostro territorio, è piccola e accoglierebbe al massimo una dozzina di persone di pubblico. Forse che dà fastidio avere persone che fanno domande e che chiedono risposte?”.
Il presidente del consiglio del quartiere est precisa, inoltre, che “non ho mai calpestato il regolamento. Ho mandato alla segreteria regolare richiesta di convocazione con l’indicazione del giorno e del luogo e con l’ordine del giorno che contiene tutti gli argomenti chiesti dagli altri consiglieri. La segreteria non ha provveduto e mi ha risposto chiedendomi la cortesia di fare come vogliono il sindaco e i consiglieri. È una risposta che non posso accettare da una struttura pubblica, che si deve rifare alle norme e ai regolamenti, come del resto ha fatto quando, nei mesi scorsi, l’amministrazione ha fatto di tutto per sciogliere il consiglio dopo che gli eletti, tra cui qualcuno che s’è anche ripresentato, s’era dimesso proprio con quello scopo. Uno dei due “moschettieri” che s’è ripresentato, non è nemmeno stato eletto”.
“Forse - prosegue Francioli - qualcuno interpreta il ruolo dei consigli di quartiere come di assemblee di persone compiacenti, schierate con l’amministrazione e che non pongono domande, sollevano problemi, disturbano chi amministra. Ma il mio scopo, da sempre, non è assecondare la politica ma fare in modo che le richieste della gente siano ascoltate. Perché non ci è ancora stato detto quando verranno rimossi i paletti di via Intra Premeno che hanno avuto ben due raccolte firme? Perché non abbiamo visto risolte la stragrande maggioranza delle nostre segnalazioni su illuminazione pubblica, sfalcio del verde, sicurezza stradale?”.
“Non capisco poi le esternazioni pubbliche dei presidente dei quartieri Ovest e Intra. Ciascuno - conclude - è responsabile per se stesso e deve rispondere ai cittadini, non ai consiglieri o ai partiti. Non dimentico che il presidente del quartiere Intra era, legittimamente votato, un altro e proprio l’attuale presidente ha fatto di tutto per sfiduciarlo e mandarlo via. Sono pronto a riconvocare il quartiere in qualsiasi momento in una sede appropriata, che chiedo ci venga proposta tra una rosa di luoghi di cui il comune può disporre, direttamente o indirettamente. Altrimenti sarò costretto a convocare la riunione in piazza, sotto i portici del municipio”.














