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Politica | 16 ottobre 2025, 09:00

Piano contro il cyberbullismo, Rossi: “Il Parentino diventi progetto nazionale”

Il consigliere regionale Dem chiede di rafforzare la prevenzione con il coinvolgimento dei pediatri e l’apertura di centri dedicati ai disturbi da cyberbullismo e dipendenza digitale.

Piano contro il cyberbullismo, Rossi: “Il Parentino diventi progetto nazionale”

“Dopo sette anni dall’approvazione della legge 2/2018 è stato approvato il primo Piano regionale del Piemonte contro il bullismo e il cyberbullismo per il triennio 2025-2027”.
A dichiararlo è il consigliere regionale Domenico Rossi, presidente della Commissione Legalità e primo firmatario della legge che nel 2018 ha posto il Piemonte tra le prime regioni italiane a dotarsi di una normativa specifica sul tema.

Rossi ha ricordato il lungo lavoro di confronto e approfondimento che ha portato alla definizione del Piano: “Nel corso del lavoro di perfezionamento in commissione abbiamo raccolto le istanze del mondo della scuola e di tutti i soggetti coinvolti. Ho presentato alcuni emendamenti, approvati dalla commissione, per potenziare il progetto Un Patentino per lo Smartphone, che negli anni ha collocato il Piemonte in una posizione di avanguardia a livello nazionale nella prevenzione e nel contrasto del bullismo e del cyberbullismo.
Occorre salvaguardare e rafforzare questa posizione – ha aggiunto – continuando a credere e investire per mettere a sistema questo progetto, che sono sempre più convinto debba diventare un progetto nazionale.”

Un altro emendamento presentato da Rossi punta ad ampliare la rete educativa coinvolgendo anche i pediatri di libera scelta: “Vogliamo costruire una vera comunità educante, che informi e accompagni le famiglie fin dai primi anni di vita dei bambini, per favorire un uso sano e consapevole della tecnologia.”

Il consigliere ha poi evidenziato l’urgenza di affrontare in modo strutturale i problemi legati all’uso precoce e intensivo di dispositivi e social network: “Di fronte all’aumento dei disturbi connessi all’uso eccessivo della tecnologia, serve un lavoro profondo e continuativo, basato sulle nuove consapevolezze maturate in questi anni. Ci aspettavamo che il Piano includesse anche azioni in ambito sanitario, come previsto dalla legge, che indica l’istituzione di centri dedicati ai disturbi da cyberbullismo e da Internet Addiction Disorder (IAD).”

Rossi ha infine richiamato l’attenzione sul dibattito nazionale relativo all’età di accesso alle piattaforme digitali: “Il Paese sta affrontando una discussione importante sull’età minima di accesso ai social, anche alla luce delle nuove evidenze sul fronte della salute mentale. L’approccio educativo e la tutela della salute dei minori devono restare al centro delle nostre politiche. Ognuno deve farsi carico del proprio pezzo di responsabilità.”

Conclude Rossi: “Solo unendo prevenzione, educazione e sostegno sanitario possiamo affrontare davvero la sfida del bullismo e del cyberbullismo. La tecnologia va conosciuta, compresa e usata responsabilmente, non demonizzata, ma neppure lasciata senza regole.”

Il consigliere regionale Dem chiede di rafforzare la prevenzione con il coinvolgimento dei pediatri e l’apertura di centri dedicati ai disturbi da cyberbullismo e dipendenza digitale.

“Dopo sette anni dall’approvazione della legge 2/2018 è stato approvato il primo Piano regionale del Piemonte contro il bullismo e il cyberbullismo per il triennio 2025-2027”.
A dichiararlo è il consigliere regionale Domenico Rossi, presidente della Commissione Legalità e primo firmatario della legge che nel 2018 ha posto il Piemonte tra le prime regioni italiane a dotarsi di una normativa specifica sul tema.

Rossi ha ricordato il lungo lavoro di confronto e approfondimento che ha portato alla definizione del Piano: “Nel corso del lavoro di perfezionamento in commissione abbiamo raccolto le istanze del mondo della scuola e di tutti i soggetti coinvolti. Ho presentato alcuni emendamenti, approvati dalla commissione, per potenziare il progetto Un Patentino per lo Smartphone, che negli anni ha collocato il Piemonte in una posizione di avanguardia a livello nazionale nella prevenzione e nel contrasto del bullismo e del cyberbullismo.
Occorre salvaguardare e rafforzare questa posizione – ha aggiunto – continuando a credere e investire per mettere a sistema questo progetto, che sono sempre più convinto debba diventare un progetto nazionale.”

Un altro emendamento presentato da Rossi punta ad ampliare la rete educativa coinvolgendo anche i pediatri di libera scelta: “Vogliamo costruire una vera comunità educante, che informi e accompagni le famiglie fin dai primi anni di vita dei bambini, per favorire un uso sano e consapevole della tecnologia.”

Il consigliere ha poi evidenziato l’urgenza di affrontare in modo strutturale i problemi legati all’uso precoce e intensivo di dispositivi e social network: “Di fronte all’aumento dei disturbi connessi all’uso eccessivo della tecnologia, serve un lavoro profondo e continuativo, basato sulle nuove consapevolezze maturate in questi anni. Ci aspettavamo che il Piano includesse anche azioni in ambito sanitario, come previsto dalla legge, che indica l’istituzione di centri dedicati ai disturbi da cyberbullismo e da Internet Addiction Disorder (IAD).”

Rossi ha infine richiamato l’attenzione sul dibattito nazionale relativo all’età di accesso alle piattaforme digitali: “Il Paese sta affrontando una discussione importante sull’età minima di accesso ai social, anche alla luce delle nuove evidenze sul fronte della salute mentale. L’approccio educativo e la tutela della salute dei minori devono restare al centro delle nostre politiche. Ognuno deve farsi carico del proprio pezzo di responsabilità.”

Conclude Rossi: “Solo unendo prevenzione, educazione e sostegno sanitario possiamo affrontare davvero la sfida del bullismo e del cyberbullismo. La tecnologia va conosciuta, compresa e usata responsabilmente, non demonizzata, ma neppure lasciata senza regole.”

Redazione

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