Si è chiusa con grande successo la sedicesima edizione di “Corto e Fieno – Festival internazionale del cinema rurale”, che dal 10 al 12 ottobre 2025 ha portato ad Ameno, sul Lago d’Orta, tre giornate di proiezioni, incontri e dialoghi dedicati al mondo rurale e alle sue narrazioni contemporanee.
Nato nel 2010 da un’idea dell’associazione Asilo Bianco, il festival ha festeggiato quest’anno anche il ventennale dell’associazione, segnato da una nuova direzione artistica affidata a Cristian Cerutti, e da un’importante collaborazione internazionale con Safe Habitus, progetto europeo dedicato alla salute mentale, alla sicurezza e ai diritti dei lavoratori in ambito rurale.
La partnership ha dato vita a momenti di approfondimento e confronto, come il Premio Asilo Bianco, sostenuto dal progetto, e il Rural Talk con le registe Anna-Maria Dutoit (Elysian Fields) e Giulianna Camarena Montenegro (That Tiny Place Where the Light Comes In), che hanno condiviso esperienze, processi creativi e riflessioni sul ruolo del cinema rurale nel contesto contemporaneo.
Le sezioni e i premi
Due le sezioni competitive:
Frutteto, concorso internazionale di cortometraggi con 13 opere in gara, e Germogli – Disegnare il cinema, dedicata all’animazione con 6 titoli selezionati.
Fuori concorso, nella sezione Mietitura, è stato proiettato il lungometraggio Filmix di Federico Osmo Tinelli.
Un pubblico numeroso e partecipe ha seguito le proiezioni ospitate al Museo Tornielli di Ameno, confermando il ruolo del festival come punto di riferimento per chi esplora, attraverso il linguaggio cinematografico, il rapporto tra uomo, natura e comunità.
“Siamo molto soddisfatti di questa edizione – commenta il direttore artistico Cristian Cerutti –. La collaborazione con Safe Habitus ha rappresentato un passo importante: un modo per intrecciare la nostra prospettiva locale con uno sguardo più ampio e internazionale. Corto e Fieno cresce così, mantenendo il radicamento nel territorio ma aprendosi al dialogo globale sul mondo rurale e sulle sue sfide.”
I vincitori
La giuria, composta da Federico Osmo Tinelli, Alessandra Fredianelli e Lao Buono, ha assegnato i seguenti riconoscimenti:
Premio “Rastrello d’Oro” – Sezione Frutteto
That’s How I Love You di Mário Macedo
Un ritratto profondo del mondo rurale, formalmente impeccabile e capace di intrecciare spontaneità e costruzione drammaturgica. La fotografia di Dubravka Kurobasa, ispirata al “Faust” di Sokurov, suggerisce un sottotesto simbolico sull’accettazione del ciclo vitale e naturale.
Premio “Innaffiatoio d’Oro” – Sezione Germogli
About a Cow di Pavla Baštanová
Un lavoro di ricerca visiva che restituisce la complessità del rapporto tra animale e mondo globalizzato con originalità e sensibilità.
Menzione d’onore
That Tiny Place Where the Light Comes In di Giulianna Camarena Montenegro
Premio Speciale “Zappino d’Oro” dedicato a Maria Adriana Prolo
The Shining Tapestry di Kai Harlow
Un corto di diploma originale, capace di fondere linguaggi visivi differenti e di rileggere criticamente il rapporto umano con il mondo animale.
Premio del Pubblico “Vanga d’Oro”
Il Giro dell’Acqua di Arianna Biguzzi, Marco Mancini, Antonino Rizzo, Giorgia Sernicola e Valentina Sommariva
Premio “Best Beast”
Dreaming of Flight di Elena Walf
Asilo Bianco Award
Elysian Fields di Anna-Maria Dutoit
Un’opera poetica che racconta con intensità le difficoltà di una famiglia di coltivatori di olivi, la lotta agli incendi e il passaggio di testimone tra generazioni.
“Il film premiato rappresenta pienamente i valori della nostra associazione e la centralità che riconosciamo al mondo rurale e al linguaggio cinematografico – spiega Cerutti –. Quest’edizione, coincidente con i vent’anni di Asilo Bianco, ha avuto per noi un significato ancora più profondo. Siamo felici che Elysian Fields di Anna-Maria Dutoit* restituisca con sensibilità poetica e forza visiva la complessità della vita rurale contemporanea.”
Alla regista Anna-Maria Dutoit è stato consegnato un premio unico realizzato dall’artista Valerio Tedeschi.
“Mentre il nostro film continua a viaggiare nel mondo – ha commentato Dutoit – anche la storia che racconta prosegue. Con ogni anno e ogni raccolto, la vulnerabilità del lavoro agricolo, gli effetti del cambiamento climatico e l’incertezza del futuro diventano sempre più tangibili. Ringrazio Safe Habitus, la giuria e Corto e Fieno per questo riconoscimento che dà visibilità e forza alle storie del mondo rurale.”
Il festival Corto e Fieno 2025 è stato reso possibile grazie al sostegno di Fondazione CRT, Ricola, VaAlbertoni, Italgrafica e Fondazione Bandera, ai Comuni di Ameno e Gravellona Toce, al progetto europeo Safe Habitus e a Engarda Giordani Comunicazione, media partner.