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Sanità | 07 ottobre 2025, 07:30

De Palma (Nursing Up): "Gap con l’Europa abissale. Rischiamo il tracollo senza interventi immediati"

Il presidente del sindacato degli infermieri commenta il nuovo rapporto Agenas: "Dati allarmanti e pensionamenti in aumento. Iscrizioni in calo, stipendi bassi e fuga all’estero: serve un cambio di passo vero"

De Palma (Nursing Up): "Gap con l’Europa abissale. Rischiamo il tracollo senza interventi immediati"

"Il nuovo rapporto Agenas fotografa esattamente ciò che denunciamo da anni: l’Italia continua a essere fanalino di coda in Europa per numero di infermieri". Così Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, commenta il quadro delineato dal recente studio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che conferma una situazione di forte criticità per il sistema sanitario nazionale.

"Abbiamo 6,86 infermieri ogni mille abitanti, contro una media europea di 8,26 – sottolinea De Palma –. Il divario non si riduce, anzi rischia di aggravarsi con i circa 66 mila pensionamenti previsti entro il 2030 e 78 mila entro il 2035. Numeri che coincidono con le nostre analisi e certificano la gravità della situazione".

Il sindacato evidenzia anche un dato particolarmente preoccupante: il drastico calo delle iscrizioni ai corsi di laurea in infermieristica. "Dal 2010 al 2024 le iscrizioni si sono ridotte di oltre il 52%, e nel 2025 si registra un ulteriore -11,3%. È un’emorragia che rischia di lasciare vuoti incolmabili nei reparti. A questo si aggiunge la fuga all’estero: 6 mila infermieri ogni anno lasciano l’Italia, mentre nel solo 2024 la sanità pubblica ha perso circa 20 mila professionisti".

Per De Palma, le cause vanno ricercate anche nella distanza retributiva rispetto agli standard europei e nelle condizioni di lavoro sempre più difficili. "Non possiamo ignorare la differenza di stipendi tra l’Italia e Paesi come Germania, Olanda o Regno Unito. Servono contratti che restituiscano dignità e prospettive di crescita ai nostri infermieri, altrimenti non fermeremo l’esodo né assicureremo il necessario ricambio generazionale".

Un passaggio, infine, sugli investimenti annunciati dal Governo: "Accogliamo positivamente il piano del Ministero della Salute e l’obiettivo di portare la spesa sanitaria al 6,5% del Pil entro il 2026, ma non basta. Dopo anni di immobilismo serve un vero cambio di passo. Se non diamo impulso alla valorizzazione contrattuale e professionale della base infermieristica, rischiamo di arrivare troppo tardi".

E conclude con una metafora: "La nostra sanità è come una partita ai supplementari, con tre reti da recuperare. Gli sforzi del ministro Schillaci vanno nella giusta direzione, ma il gap con l’Europa, che corre veloce verso una sanità più solida e a misura di paziente, resta abissale".

comunicato stampa a.f.

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