Nel cuore antico di Pallanza, tra i vicoli che profumano di lago e storia, c’è una panchina che non è più solo un luogo di sosta. È diventata un piccolo santuario, un angolo di pace abitato da un’anima gentile: Landini, il gatto anziano che ha scelto quel legno come suo trono quotidiano.
Bianco e arancione, con il pelo arruffato dal tempo e dagli abbracci del sole, Landini dorme lì, immobile e sereno, come se il mondo potesse rallentare per rispettare il suo ritmo. Non è un randagio, non è solo. Ha una casa, ha chi si prende cura di lui. Ma ha anche un desiderio semplice e profondo: riposare sulla sua panchina.
Un cartello, affisso con amore dai suoi padroni, racconta tutto ciò che serve sapere: "Mi chiamo Landini, ho una casa e chi si occupa di me, sono vecchietto e voglio solo stare sulla mia panchina a riposare".
Parole che strappano un sorriso commosso, che chiedono rispetto e silenzio. Chiunque può accomodarsi lì accanto a lui. Landini non si sposta, ti guarda sornione con i suoi occhi stanchi, e continua a riposare. Landini non chiede nulla, ma offre molto. A chi passa regala un sorriso, un momento di tenerezza, un ricordo di d'infanzia. È diventato parte del paesaggio, un abitante sincero della vecchia Pallanza.
E così, via Ruga non è più solo una strada. È il regno di Landini, il gatto che riposa, e che con la sua presenza trasforma una semplice panchina in un monumento all’amore e alla libertà.