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Cronaca | 04 agosto 2025, 18:50

Omegna, il cordoglio dell'amministrazione per la scomparsa di Ersilia Zamponi, autrice de "I draghi locopei"

Insegnante e scrittrice, ha dato vita alla sua opera più conosciuta alla scuola media di Crusinallo, intitolata a Gianni Rodari

Omegna, il cordoglio dell'amministrazione per la scomparsa di Ersilia Zamponi, autrice de "I draghi locopei"

Sindaco di Omegna, assessori e l'amministrazione comunale tutta, esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Ersilia Zamponi, stimata insegnante e scrittrice che tutti ricordano e ricorderanno con affetto e riconoscenza. “Certamente resterà un punto di riferimento anche per il mondo della letteratura italiana grazie alla sua opera principale "I draghi locopei" che attirò l'attenzione di prestigioso scrittori e artisti della parola come Umberto Eco e Stefano Bartezzaghi che vollero presentarla rispettivamente con la prefazione e la post prefazione di un libro che rimarrà nella storia”, le parole dell’amministrazione.

 Ersilia Zamponi si presentava e e si raccontava così: "I Draghi locopei sono nati per metamorfosi anagrammatica dalla frase «Giochi di parole». Nel 1982, quando incominciai nella mia scuola il corso complementare di giochi di parole, gli diedi questo titolo per suscitare la curiosità dei ragazzi: il nome ‘draghi’, infatti, è ricco di molteplici simbologie ed evoca un mondo fantastico di miti, fiabe, leggende; l’aggettivo ‘locopei’, che è parola inventata, è privo di significati e quindi — potenzialmente — li contiene tutti. La scuola dove sono nati e vivono i Draghi locopei si trova a Crusinallo, che è un quartiere di Omegna, cittadina situata sul lago d’Orta...La scuola media statale di Crusinallo è intitolata a Gianni Rodari, nativo di Omegna e prematuramente scomparso nel 1980; questo nome per noi insegnanti costituisce un impegno e un punto di riferimento assai importante nel lavoro educativo. […] Dalle esperienze fatte finora ho tratto alcune considerazioni che mi invogliano a proseguire. Giocando con le parole, i ragazzi arricchiscono il lessico; imparano ad apprezzare il vocabolario, che diventa potente alleato di gioco; colgono il valore della regola, la quale offre il principio di organizzazione e suggerisce la forma, in cui poi essi trovano la soddisfazione del risultato. Non intendo certamente dimostrare l’utilità dei giochi di parole: se i ragazzi «sono tutti figli di principi», hanno diritto anche al superfluo; e il mondo — per nostra fortuna — è ancora ricco di cose inutili che, proprio per la loro gratuità, svolgono una preziosa e insostituibile funzione”.

Daniele Piovera

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