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Digitale | 30 giugno 2025, 15:28

Conformità NIS2: confronto soluzioni per aziende

Con l’entrata in vigore della Direttiva NIS2, la cybersecurity aziendale non è più solo una questione tecnica: è diventata un obbligo normativo con impatti diretti su governance, continuità operativa e reputazione. Le aziende, oggi, non possono più permettersi approcci frammentari o reattivi. La NIS2 impone requisiti più stringenti in termini di gestione del rischio, risposta agli incidenti, protezione della supply chain e sicurezza delle infrastrutture critiche. E chi non si adegua rischia sanzioni, perdita di fiducia e, nei casi peggiori, il blocco delle attività.

Ma come tradurre la norma in pratica? E soprattutto, quali sono le soluzioni realmente efficaci per raggiungere e mantenere la conformità? Dalle piattaforme di monitoraggio alla gestione centralizzata delle vulnerabilità, dai servizi SOC esterni alla formazione del personale, esistono approcci diversi – più o meno adatti a seconda del settore, della maturità digitale e della struttura interna.

NIS2: la nuova frontiera della sicurezza informatica per le imprese europee

Entrata in vigore per rafforzare la sicurezza informatica nell’Unione Europea, la Direttiva NIS2 rappresenta un’evoluzione sostanziale rispetto alla precedente normativa. Il suo obiettivo è chiaro: elevare il livello di resilienza digitale nei settori essenziali e nei servizi considerati critici per la collettività e l’economia.

Le aziende coinvolte – ora più numerose e diversificate – sono chiamate a implementare misure tecniche e organizzative avanzate. Tra i requisiti principali rientrano la gestione del rischio, il monitoraggio continuo degli asset digitali, la segnalazione tempestiva degli incidenti, la sicurezza nella supply chain e la definizione di ruoli e responsabilità ben precisi. Non è più sufficiente “avere un antivirus” o un backup settimanale: la conformità alla NIS2 richiede una strategia strutturata, documentata e costantemente aggiornata.

Soluzioni per la conformità: tecnologie e servizi a confronto (h2)

Per raggiungere gli standard richiesti dalla NIS2, le aziende possono affidarsi a diverse tipologie di soluzioni, ciascuna con vantaggi e limiti specifici.

Le piattaforme di gestione della sicurezza centralizzata (SIEM e XDR) rappresentano una risposta completa per il monitoraggio e la rilevazione delle minacce. Consentono di aggregare log, analizzare comportamenti anomali e documentare le attività per garantire tracciabilità, elemento chiave della direttiva. Tuttavia, richiedono competenze avanzate e risorse dedicate per essere efficaci, e il loro costo può risultare elevato per realtà medio-piccole.

Un’opzione più accessibile, ma non meno valida, è rappresentata dai servizi di cybersecurity gestiti: SOC esterni, MDR, firewall gestiti e protezione degli endpoint offrono protezione H24, risposta agli incidenti e reportistica automatizzata, con il vantaggio di ridurre il carico operativo interno. Per molte aziende, soprattutto PMI o enti con struttura IT snella, questa è la soluzione più rapida per raggiungere la conformità senza stravolgere i processi esistenti.

Fondamentale è anche la formazione continua del personale, richiesta espressamente dalla NIS2. Le soluzioni di cybersecurity awareness basate su piattaforme digitali permettono di documentare l’addestramento, misurare il livello di rischio umano e creare cultura aziendale, ma non sostituiscono gli strumenti tecnici. Vanno quindi integrate in una strategia più ampia.

Un’altra leva importante è la Cyber Threat Intelligence, ovvero la capacità di raccogliere e analizzare informazioni sulle minacce emergenti. Se ben integrata, permette di anticipare scenari di attacco e adottare contromisure in linea con il principio di “security by design” promosso dalla normativa. Tuttavia, la sua efficacia dipende dalla capacità di interpretare i dati ricevuti e agire in modo coerente.

Come scegliere la soluzione giusta per la propria azienda

Nella scelta della strategia più adatta, non esiste una soluzione unica valida per tutti. Il punto di partenza è una valutazione realistica del livello di maturità digitale dell’azienda. Occorre chiedersi: qual è la nostra capacità attuale di rilevare, gestire e documentare un incidente? Quali asset critici dobbiamo proteggere? Abbiamo le competenze interne per governare gli strumenti più avanzati?

Le aziende più strutturate potrebbero optare per soluzioni on-premise e piattaforme modulari, da integrare nei propri sistemi. Le realtà più agili, invece, trovano grande valore nei servizi esterni gestiti, che uniscono tecnologie avanzate e supporto operativo. In ogni caso, la coerenza con i requisiti della NIS2 deve guidare ogni scelta: capacità di rilevamento, rapidità nella risposta, tracciabilità, aggiornamento costante e copertura della supply chain.

Non va trascurata neppure la scalabilità: una soluzione efficace oggi deve essere in grado di adattarsi all’evoluzione dell’azienda e della normativa, mantenendo un approccio proattivo e non solo difensivo. Per maggiori informazioni potete visitare il sito: https://www.cyberlys.it/conformita-nis2/.

Vantaggi e limiti delle soluzioni analizzate

Le soluzioni più tecnologiche, come i SIEM o le piattaforme XDR, offrono un controllo granulare e un’alta visibilità sugli eventi di sicurezza, ma richiedono tempo, budget e competenze elevate. Sono ideali per aziende già mature dal punto di vista IT e con necessità complesse.

I servizi gestiti, invece, garantiscono copertura operativa immediata, flessibilità contrattuale e accesso a competenze specializzate, rappresentando una scelta efficace per molte aziende che puntano a una conformità rapida e sostenibile. Tuttavia, vanno valutati con attenzione i livelli di servizio offerti (SLA), la trasparenza nei report e la possibilità di integrazione con i sistemi interni.

Le piattaforme di awareness e intelligence sono complementari: da sole non assicurano la conformità, ma costituiscono strumenti fondamentali per coprire aree chiave della direttiva come la formazione obbligatoria e la prevenzione delle minacce.

Conclusione

Adeguarsi alla Direttiva NIS2 non è una semplice formalità: è una trasformazione che impatta tecnologia, organizzazione e cultura aziendale. Le soluzioni per raggiungere la conformità esistono e sono numerose, ma vanno scelte e combinate con criterio, in base alla struttura dell’azienda, al settore di appartenenza e al livello di rischio. La vera sfida non è solo rispettare la norma, ma farne un’occasione per rafforzare la sicurezza, la fiducia e la competitività nel lungo periodo.

 

 

 

 

 

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