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Sanità | 23 settembre 2024, 17:04

Il sindacato degli infermieri attacca la Regione: "Non ha finanziato il piano per abbattere le liste d'attesa"

Il segretario regionale del Nursind Francesco Coppolella: "Sottratte risorse e compensi agli infermieri destinati alla carenza di personale"

Il sindacato degli infermieri attacca la Regione: "Non ha finanziato il piano per abbattere le liste d'attesa"

"La Regione Piemonte non ha destinato le risorse previste dalla Legge di bilancio per garantire i piani operativi per l’abbattimento delle liste di attesa", attacca Francesco Coppolella, segretario regionale del NurSind.

"La finanziaria del dicembre 2023 autorizzava infatti le regioni a poter utilizzare una quota non superiore allo 0,4 per cento del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard, per un ammontare di 520 milioni a livello nazionale", prosegue il leader del sindacato degli infermieri. "Parliamo dei 25 milioni annunciati più volte che la regione avrebbe dovuto destinare alle aziende per remunerare le prestazioni utili all’abbattimento delle liste di attesa".

"Per garantire i piani operativi per l’abbattimento delle liste di attesa la regione ha pensato bene di utilizzare altre risorse che la stessa Legge di bilancio aveva invece messo a disposizione per un altro motivo, la carenza di personale, ossia quelle per valorizzare e incentivare prestazioni aggiuntive rese oltre l’orario di lavoro, incrementando la tariffa oraria a 60 euro, per un ammontare di 80 milioni di euro per il personale del comparto, circa 6 milioni per il Piemonte. Risorse oltretutto finanziate per un triennio 2024-25-26", aggiunge Coppolella.

"Certamente un notevole risparmio realizzato sottraendo di fatto risorse destinate prevalentemente agli infermieri che erano finalizzate a remunerare maggiormente il sacrificio e la disponibilità a rendere prestazioni aggiuntive oltre l’orario di lavoro per sopperire alla carenza di personale, infermieri che sono costretti pertanto a farlo senza vedersi riconosciuto ciò che lo stato aveva messo loro a disposizione", fa notare ancora il segretario regionale del Nursind. "Altro che valorizzazione e incentivazione se poi ci tolgono anche quello che ci spetta".

"Oggi infatti, nonostante un accordo sottoscritto con il presidente Cirio e una dgr che lo ha recepito, in considerazione del fatto che non sono state ripartite le risorse per garantire i piani operativi per l’abbattimento delle liste di attesa, le aziende, anche su indicazione della stessa regione, stanno utilizzando solo quelle dedicate alla carenza di personale per entrambi le finalità, privilegiando totalmente o prevalentemente quelle per l’abbattimento delle liste di attesa rispetto a quelle per la carenza di personale", fa notare ancora.

"Laddove, in alcune aziende, parte delle risorse sono state destinate alla carenza di personale non vengono rispettati gli accordi sottoscritti e ogni azienda, come spesso accade, opera come gli pare infischiandosene degli accordi che ricordiamo essere recepiti da una dgr e finanche delle note regionali che ne indicano il rispetto - aggiunge Coppolella - Pertanto, nonostante è chiaramente indicata la decorrenza del provvedimento, gennaio 2024, ogni azienda ha deciso diversamente. Nonostante la tariffa oraria sia indicata chiaramente a 60 euro non vi è uniformità da parte delle aziende. Nonostante sia previsto il confronto con le organizzazioni sindacali per definire le modalità di utilizzo e un monitoraggio dello stesso, poche aziende si sono attenute".

"Nonostante fosse prevista il permanere del provvedimento fino a dicembre 2024, ricordiamo che le risorse sono state stanziate anche per il 25 e 26, alcune aziende hanno terminato le risorse a disposizione poiché utilizzate diversamente - dice ancora Coppolella - Al di la della differenza di trattamento e di condizioni a secondo dell’azienda dove si opera che riteniamo elemento non condivisibile oltre che ingiusto, tutto questo non è accettabile, come non lo è il fatto che un ulteriore milione e mezzo destinato agli infermieri dell’emergenza urgenza dalla precedente finanziaria per incrementare la tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive, non si stato ancora ripartito e non si sa che fine abbiano fatto, nonostante un verbale di confronto tra le parti".

"Abbiamo già scritto all’assessore alla sanità affinché possa dare una risposta a ciò che da mesi stiamo rivendicando poiché riteniamo siano insoddisfacenti quelle ricevute sino ad oggi", conclude il segretario regionale del Nursind. "Chiediamo che tutte le risorse finalizzate ad incrementare la tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive per la carenza di personale siano utilizzate per il motivo per il quale sono state finanziate, nel rispetto degli accordi sottoscritti e con le modalità indicate e che questo avvenga in egual modo in tutte le Aziende".

comunicato stampa

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