Dopo anni di battaglie, anche in tribunale, è arrivato in consiglio comunale – l’ultimo del decennio Marchionini nelle scorse settimane – l’ok al progetto per il recupero di Villa Poss (nella foto), l’edificio ottocentesco che, come i lettori di VcoNews ben sanno, versa in condizioni di forte degrado e abbandono e che di recente è stato acquistato da una cordata di imprenditori lombardi. L’idea, va ripetuto, è trasformarlo in un albergo diffuso da 90 camere, dotato di ogni comfort.
Così, dopo il parere positivo della Soprintendenza visto che il bene era ed è sottoposto a tutela, ora c’è anche quello dell’assise di Palazzo Flaim. Un ok propedeutico che, di fatto, permette di accelerare il lavoro già in corso del gruppo di professionisti impegnato a disegnare il restyling completo della storica dimora che si affaccia sul lago Maggiore e che sorge lungo la via Selasca, che da Intra conduce verso l’alto Verbano. Il progetto ha lo scopo di riportare la villa alla sua struttura originaria. Ma l’ampliamento della volumetria consentirà, poi, la realizzazione di una struttura alberghiera di qualità che potrebbe imprimere, almeno questo è l’auspicio di tutti a partire dall’amministrazione, una svolta significativa alle politiche turistiche del territorio.
Il consiglio comunale di Verbania, così emerge, ha dato il suo ok perché “in linea con gli obiettivi originari della pianificazione urbanistica”. Nella villa abitarono tra gli altri il ministro napoleonico Giuseppe Prina, il conte Casanova di Vercelli e l’industriale Carlo Franzosini. All’inizio del 900 fu acquistata dall’imprenditore trentino Giuseppe Poss, del quale porta ancora il nome.