È allarme gelo nelle campagne piemontesi, dove lo sbalzo termico e le annunciate nevicate rischiano di causare gravi danni a tutte le coltivazioni, dopo l’anticipo di estate della scorsa settimana che ha accelerato le fioriture. È quanto evidenzia Coldiretti Piemonte in occasione del ritorno del freddo e del maltempo dopo un inizio 2024 che si è classificato come il più caldo di sempre, con una temperatura media giornaliera registrata tra gennaio e marzo di 2,2 gradi superiore alla media del trentennio 1991/2020.
Nonostante la colonnina di mercurio in picchiata negli ultimi giorni, con le temperature minime scese di poco sotto lo zero, sinora i produttori agricoli hanno scampato i danni alle coltivazioni, soprattutto grazie all’alto tasso di umidità e al favore dei venti.
“Pare certo l’arrivo di una perturbazione che da domenica sera porterà pioggia e, ad oggi, neve sopra i 500-600 metri di quota – affermano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Se le previsioni meteorologiche si confermassero tali, i danni potrebbero riguardare diverse colture e comparti piemontesi: dalla frutta alle vigne, dalle nocciole al miele. Gli agricoltori, dove possibile, si stanno già attivando con gli impianti antigelo oppure mettendo reti e teloni protettivi su frutteti e campi, con un investimento economico spesso molto oneroso, che dimostra quanto il nostro comparto sia l’attività economica più esposta alle conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2023 i 6 miliardi di euro nel nostro Paese”.